Morte del tifoso del Cosenza Salvatore Iaccino, il messaggio commovente di Brunori Sas – VIDEO
Anche i sostenitori della Curva Capraro di Catanzaro hanno manifestato la loro vicinanza contribuendo alle spese funerarie

COSENZA Si terrà oggi pomeriggio alle 15 al Duomo di Cosenza il funerale di Salvatore Iaccino, storico tifoso rossoblù scomparso prematuramente nei giorni scorsi. Una scomparsa che ha spinto i tifosi della curva Capraro di Catanzaro a contribuire alle spese funerarie. Un gesto di vicinanza e rispetto al dolore dei sostenitori cosentini che per una volta mette da parte la rivalità tra le due fazioni. Anche Dario Brunori, in arte Brunori Sas, cantautore cosentino reduce dal grande successo ottenuto al Festival di Sanremo e tifoso del Cosenza, ha voluto esprimere tramite un video la sua vicinanza alla tifoseria rossoblù e alla famiglia di Salvatore Iaccino. “Voglio manifestare la mia sincera vicinanza alla famiglia di Salvatore Iaccino – ha detto Brunori – “acieddru”, anche se ho letto da qualche parte che lui non voleva più essere chiamato uccello perché probabilmente gli stava stretto questo personaggio e voleva essere solamente Salvatore. Si trattava di un autentico spirito libero, di un cuore limpido che come tutti i cuori limpidi probabilmente proprio per sua natura, per onestà e per amor di verità la società tenderà da sempre a mettere questi personaggi ai margini, perché non governabili, non addomesticabili, non omologabili e perché non rispondono probabilmente ai dettami di questa società sempre più competitiva e sempre meno empatica. Quindi mi auguro che questa scomparsa di Salvatore possa essere per tutti noi un’occasione di riflessione al di là del dolore naturale normale spontaneo, e anche un’occasione a spunti di riflessione su come occuparci di tutta l’umanità ed è tanta, che è relegata ai margini. Io ho incontrato Salvatore per la prima volta in curva quando eravamo ragazzi perché ci faceva scoppiare il cuore, era una specie di Brave heart, di Che Guevara che quando spiccava il volo, infiammava tutta la curva incarnando in qualche modo questa grande passione genuina della tifoseria cosentina che c’è sempre stata e che c’è ancora nonostante tutto quello che sta accadendo. Ecco – ha affermato ancora Brunori – anche questa potrebbe essere un’altra occasione di riflessione da parte di chi tiene le fila nella squadra, perché davvero questo grande amore ha bisogno di una risposta. Comunque, non voglio parlare di questo, mi piace ricordare un altro incontro con Salvatore che è stato a radio Ciroma, io ero appena esordiente come cantante, eravamo io e Simona, la mia compagna, stavo facendo l’intervista e lui arrivò alteratissimo, molto amareggiato, cominciò a gridare contro tutto e tutti, perché si sentiva abbandonato. Però mi colpì molto il fatto che, forse, vedendoci spaventati me e Simona, ebbe un attimo di lucidità, ci guardò e disse “mi dispiace pì vua c’un cintrati nente”, e lo disse con lo sguardo così amorevole, con un tono così tranquillo, come una sorta di distacco per un attimo, che mi fece capire che era davvero una creatura poetica, una persona che evidentemente viveva una condizione di disagio per amor di verità. Perché era autentica, perché credeva davvero in alcuni valori di cui evidentemente si sentiva tradito. Mi piace pensarlo con un personaggio di una canzone di De André e per questo vorrei chiudere questo messaggio, appunto, augurandomi una riflessione proprio parafrasando Faber. Perché per quanto ci crediamo assolti, siamo tutti coinvolti. Un abbraccio alla famiglia di Salvatore e a tutte le persone che gli hanno voluto bene da parte mia”.