Casi di deepfake ad Acri, interessata anche la procura dei minorenni di Catanzaro
Sarebbero più di 1000 le foto di minori modificate con l’utilizzo dell’Ai e diffuse via Telegram. Il reato è diffamazione a mezzo internet

COSENZA Proseguono senza sosta le indagini sui casi “deepfake” segnalati ad Acri, in provincia di Cosenza. Sarebbero più di 1000 le foto di minori modificate con l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale e date in pasto ai social, utilizzando l’app di messaggistica privata Telegram. Sul caso sono in corso le indagini della procura di Cosenza, che ha dato mandato ai carabinieri di effettuare una serie di perquisizioni anche informatiche per rintracciare i responsabili. Pc, smartphone, tablet tutti gli apparecchi sono stati analizzati. Il reato non è revenge porn, ma diffamazione a mezzo internet. Del caso è stata interessata anche la procura dei Minorenni del Tribunale di Catanzaro. Questa mattina, gli studenti del liceo scientifico di Acri hanno manifestato contro l’odio e la violenza in rete. (redazione@corrierecal.it)