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Pedopornografia online, blitz anche nelle province di Reggio Calabria e Cosenza

Tra gli arrestati uomini di età compresa tra i 21 ei 59 anni, che appartengono a diverse categorie professionali e sociali

Pubblicato il: 28/02/2025 – 17:43
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Pedopornografia online, blitz anche nelle province di Reggio Calabria e Cosenza

COSENZA Sono coinvolte anche le città e le province di Cosenza e Reggio Calabria nella maxi operazione coordinata dalla Procura Distrettuale di Catania contro lo sfruttamento sessuale dei minori online condotta dalla Polizia di Stato che stamattina ha portato all’arresto di 34 persone per detenzione di ingente materiale pedopornografico e oltre 100 perquisizioni in 56 città italiane. L’operazione, che ha coinvolto oltre 500 agenti della Polizia Postale, rappresenta una delle azioni più significative mai intraprese in Italia nella lotta contro lo sfruttamento sessuale dei minori online. Tra le vittime figuravano anche bambini in età infantile, in alcuni casi rappresentati con animali.
Nelle città di Reggio Calabria e Cosenza le perquisizioni effettuate hanno portato al sequestro di numerosi dispositivi informatici contenenti file pedopornografici che ora sono sotto l’analisi degli investigatori per ulteriori sviluppi. La Polizia Postale è attualmente impegnata nell’approfondire ogni indizio emerso durante le operazioni. Pur non essendo le uniche ad essere colpite, le due città calabresi hanno visto un impegno diretto della Polizia Postale, che ha eseguito operazioni mirate a fermare il traffico di materiale illecito. Queste azioni sono state possibili grazie alla lunga e complessa indagine, che ha anche attività sotto copertura su piattaforme di messaggistica. In provincia di Reggio Calabria e Cosenza sono stati effettuati anche alcuni arresti.

Attività investigativa estesa anche all’estero

La gran parte degli indagati faceva ricorso a sofisticati sistemi di crittografia e all’archiviazione in cloud per occultare il materiale illecito, rendendo estremamente complessa la sua individuazione. L’elevata specializzazione degli investigatori della Polizia Postale e l’impiego di avanzate apparecchiature di digital forensic hanno consentito di ricostruire i percorsi digitali, decrittando dati protetti e rinvenendo prove fondamentali per l’accertamento dei reati.
L’attività investigativa non ha solo riguardato l’Italia, ma si è estesa anche all’estero, per cercare di tracciare le origini e le rotte di questo materiale illecito. L’operazione ha messo in luce un fenomeno globale che coinvolge decine di migliaia di file pedopornografici, scambiati tra utenti di varie estrazioni sociali. Tra gli arrestati, infatti, vi sono uomini di età compresa tra i 21 ei 59 anni, che appartengono a diverse categorie professionali e sociali. Due delle persone arrestate non solo possedevano ingenti quantità di file pedopornografici, ma avevano anche autoprodotti contenuti con abusi realizzati su minori. Le vittime sono già state identificate.

Tutte le città e le province coinvolte

Gli arrestati risiedono nelle province di Catania, Siracusa, Agrigento, Napoli, Pescara, Foggia, Roma, Latina, Milano, Brescia, Firenze, Reggio Calabria, Cosenza, Pordenone, Lecce, Viterbo, Avellino, Barletta-Andria-Trani, Frosinone, Varese, Vicenza, Cagliari. Le perquisizioni sono state eseguite invece nelle città di Agrigento, Arezzo, Avellino, Bari, Bergamo, Bologna, Brescia, Cagliari, Caltanissetta, Caserta, Catania, Chieti, Como, Cosenza, Cremona, Firenze, Foggia, Frosinone, Genova, Latina, Lecce, Livorno, Mantova, Massa Carrara, Messina, Milano, Modena, Monza Brianza, Napoli, Oristano, Palermo, Parma, Pesaro, Pescara, Pisa, Pistoia, Pordenone, Potenza, Ragusa, Ravenna, Reggio Calabria , Rimini, Roma, Salerno, Savona, Siracusa, Sondrio, Sud Sardegna, Taranto, Torino, Trapani, Treviso, Varese, Verona, Vicenza e Viterbo. (f.v.)

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