Lavoratori sfruttati e intercettati: l’incubo nei supermercati e le paranoie del duo Paoletti-Valentino
La coppia per la quale è stata chiusa l’indagine a Catanzaro, avrebbe attivato un registratore con risponditore automatico per “monitorare” i dipendenti

CATANZARO Un registratore ambientale dotato di una scheda telefonica con risponditore automatico. Uno stratagemma pensato e utilizzato per ascoltare tutto ciò che avveniva all’interno dei locali della Paoletti S.p.a. e della Food & More S.r.l. e, soprattutto, le conversazioni dei propri dipendenti. Gli ideatori sarebbero Paolo Paoletti e Anna Valentino, indagati nell’inchiesta della Procura di Catanzaro che, nei giorni scorsi, ha chiuso l’indagine nei loro confronti e altri 8 soggetti.
Il registratore con risponditore automatico
Tra gli episodi ricostruiti dagli inquirenti finiti al centro dell’inchiesta, c’è anche l’intercettazione illegale dei propri dipendenti. L’idea, come detto, sarebbe stata partorita dai due, venuti a conoscenza del malcontento manifestato in particolare da due dipendenti addette a mansioni amministrative. Per attuare il piano, i due avrebbero attivato anche un’utenza telefonica – intestata alla donna – da comporre, azionando il risponditore dell’apparecchiatura presente negli uffici, riuscendo così ad ascoltare diverse conversazioni, anche di carattere privato.
Il paradosso: le intercettazioni nelle intercettazioni
Come peraltro sottolineato dagli inquirenti, i due sarebbero i protagonisti di un vero e proprio paradosso perché dalle “intercettazioni nelle intercettazioni” sarebbero emersi anche elementi che evidenzierebbero le condotte di sfruttamento nei confronti dei lavoratori, contestate proprio nell’inchiesta. È il 19 e 20 aprile 2024 quando gli inquirenti riescono ad intercettare una serie di conversazioni effettuate da Paoletti e la moglie nel corso delle quali i due, grazie alla “cimice”, sarebbero riusciti ad ascoltare le conversazioni intercorse tra i dipendenti presenti negli uffici, a loro totale insaputa, carpendo diversi dialoghi anche privati. In un’occasione, ad esempio, una delle lavoratrici registrate spiegava al collega che, anche nel giorno in cui era morto il padre avrebbe comunque dovuto recarsi a lavoro.
Lo sfogo di Paoletti
In questi primi due giorni sono numerose le conversazioni dei propri dipendenti – soprattutto private – che i coniugi riescono ad ascoltare. Così il 20 aprile 2024, Paoletti decide di contattare il commercialista, al quale racconta quanto finora ascoltato. L’imprenditore si lamenta in particolare di una dipendente che, a suo dire, in due ore avrebbe fatto tutto tranne che lavorare, oltre che ascoltare la messa attraverso probabilmente il cellulare. Situazione che sarebbe peggiorata dopo l’arrivo di un’altra dipendente, con le due intente a chiacchierare – a dire di Paoletti – trascurando l’attività lavorativa. Situazione che aveva evidentemente indispettito Paoletti «è da vent’anni che ti sto dando da mangiare, con una busta paga d’eccellenza…». Il commercialista, secondo quanto emerso dall’inchiesta, avrebbe così cercato di far capire all’imprenditore che stava correndo, esortandolo a concedere tutte le ferie ai propri dipendenti perché, se si fossero messi d’accordo, avrebbero potuto denunciarlo, con il rischio di dover elargire «un risarcimento milionario che lo avrebbe depauperato di tutto il capitale finanziario» che l’imprenditore era riuscito ad accumulare negli anni. La questione veniva così rimandata al prossimo futuro e solo dopo la cessione dei punti vendita da parte della “PAOLETTI S.p.a.” alla “FOOD & MORE S.r.l.” che sarebbe dovuto avvenire dopo la chiusura del bilancio. (g.curcio@corrierecal.it)
Il Corriere della Calabria è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato