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Nel tunnel delle dipendenze: dalla ludopatia alle droghe. «Il web pericolo per i giovani». Ma la rinascita è possibile – VIDEO

L’esempio del centro cosentino “Il Delfino”. A Roma la presentazione su iniziativa dei senatori Orsomarso e Gasparri

Pubblicato il: 06/03/2025 – 15:56
di Mariateresa Ripolo
Nel tunnel delle dipendenze: dalla ludopatia alle droghe. «Il web pericolo per i giovani». Ma la rinascita è possibile – VIDEO

ROMA Storie di uomini, donne, tanti giovani, che lottano per uscire dal vortice delle dipendenze. Storie di vita che oggi in tanti possono raccontare in prima persona grazie al percorso che dal centro di solidarietà “Il Delfino”, realtà che opera nel Cosentino, li ha portati a raggiungere nuove consapevolezze e a poter sperare di rivedere la luce in fondo a un tunnel tortuoso. Le testimonianze sono raccolte nel volume “Dalla comunità di recupero un esempio per recuperare il senso di comunità”, presentato nella Sala degli Atti Parlamentari del Senato, a Roma. Una iniziativa promossa dai senatori Fausto Orsomarso e Maurizio Gasparri. All’evento hanno preso parte il presidente del centro “Il Delfino” Vincenzo De Luca, il presidente onorario della Comunita, don Salvatore Vergara, e la curatrice del volume Felicita Cinnante.

L’incontro ha rappresentato una testimonianza sul valore delle comunità terapeutiche come strumento fondamentale per affrontare le dipendenze. “Sono orgoglioso che un esempio così venga dalla Calabria”, spiega del Corriere della Calabria il senatore di Forza Italia Fausto Orsomarso: “Con uno strumento che dà il senso dell’esperienza di questa struttura che oggi è sempre di più un’eccellenza anche a livello nazionale”.
Nato nel 1986, il centro di solidarietà “Il Delfino” ha aiutato, nel corso degli anni, tante persone a un uscire dal tunnel delle dipendenze attraverso percorsi personalizzati, assistenza socio-sanitaria, supporto psicologico e laboratori. “Noi abbiamo dato tanto a loro, ma loro hanno dato e lasciato tanto a noi”, racconta il presidente del centro Vincenzo De Luca.

I pericoli: dalle dipendenze “classiche” al web

Il pericolo di oggi è che c’è una diffusione capillare delle dipendenze“, spiega ai nostri microfoni la dottoressa Cinnante. Una diffusione che non dipende da contesti sociali o età: “Ci sono giovani, ma anche adulti che hanno dipendenze da alcol e droghe. Il rischio è che si crei una sorta di omertoso patto, come una sorta di autorizzazione, di legittimazione all’uso e all’abuso, con un patto generazionale che sarebbe drammatico”. Uno dei pericoli più a cui, però, i giovani oggi vanno sempre più incontro è quello di “perdersi” dietro ai disvalori proposti sui social: “Viviamo in una società che offre modelli deteriori sotto tutti gli aspetti”, afferma Cinnante.
“C’è un problema di relazione e di comunicazione”, afferma don Salvatore Vergara: “Ecco perché è importante l’uso della parola, il creare relazioni positive, dare valore alle emozioni, ai sentimenti. Quando questo non si fa, prendono piede quelle che sono le dipendenze”. “Quello del web – spiega Don Vergara – non è quantizzabile, ma il numero di ore passate dei nostri adolescenti davanti ai social fa paura“.

Dalla dipendenza alla rinascita

Il volume nasce da un laboratorio di scrittura creativa promosso dalla dottoressa Felicita Cinnante al centro “Il Delfino”. Toccanti le testimonianze di due ospiti della comunità, Oreste e Salvatore, che hanno raccontato come siano rinati “dopo anni di distruzione”. “Qualcosa è scattato in me, mi sono detto: “Voglio continuare a vivere”“, ha spiegato Salvatore, che nel laboratorio di scrittura ha visto un’occasione per esprimere i sentimenti che lo attanagliavano.
La rinascita è quindi possibile. “La parola – spiega la dottoressa Cinnante – ha sempre un potere catartico, un potere curativo. Perché molto spesso dietro una dipendenza c’è un dramma, c’è un dolore, c’è una sofferenza, c’è il disconoscimento della persona umana. Allora la cosa più importante è offrire parole, ma parole che dia a chi soffre di dipendenze la dimensione dell’umanità, farli risentire uomini e esseri umani destinatari di diritti e di doveri: anche se hanno inciampato hanno diritto ad un’altra possibilità, e l’amore, perché il libro è dedicato proprio all’amore, è l’unico mezzo attraverso il quale, grazie alla parola, si può cercare di aiutarli a superare questo difficile problema“.

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