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Il pressing di Occhiuto per l’emergenza ospedaliera e il sì del governo. Ecco gli scenari futuri

La decisione del Cdm giuridicamente e politicamente forte a sostegno del presidente. E all’orizzonte resta l’obiettivo della fine del commissariamento

Pubblicato il: 08/03/2025 – 14:40
Il pressing di Occhiuto per l’emergenza ospedaliera e il sì del governo. Ecco gli scenari futuri

CATANZARO Il primo tassello della strategia è stato completato. Per il presidente della Regione Roberto Occhiuto arriva un importante segnale dal governo, con la dichiarazione dello stato di emergenza sulla rete ospedaliera che viene incontro alle necessità che lo stesso Occhiuto ha prospettato da tempi non sospetti, sicuramente da svariati mesi, con un pressing che si è materializzato prima con la predisposizione da parte di parlamentari azzurri di un emendamento teso a quel fine e poi, il 5 febbraio con la ormai famosa Pec inviata a Roma per chiedere con urgenza l’attivazione di misure straordinarie in modo da accelerare tempi e procedure sull’edilizia sanitaria – a partire dai nuovi ospedali e dalle strutture finanziate con i fondi Pnrr – evitando inutili lungaggini burocratiche, allo stato dell’arte tra l’altro deleterie.

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Occhiuto con il capo Dipartimento della Protezione civile Ciciliano

L’emergenza ospedaliera

Insomma, poteri eccezionali per il futuro commissario per l’emergenza ospedaliera, che secondo i “bene informati” prevedibilmente dovrebbe essere lo stesso Occhiuto: la nomina la propone il capo Dipartimento della Protezione civile Fabio Ciciliano, che con Occhiuto – dicono fonti qualificate – è in ottimi “uffici”, tanto è vero che la Calabria è stata una delle prime regioni a visitare nel suo nuovo incarico, con tanto di elogi alle “best practices” avviate dalla Regione nel campo della protezione civile.  Si vedrà nelle prossime settimane, intanto il governatore che è anche commissario della sanità calabrese incassa l’ok dal Cdm su un aspetto che per Occhiuto forse è diventata la sfida delle sfide: quella di riammodernare la rete ospedaliera calabrese e soprattutto dare una forte spallata alla realizzazione dei nuovi ospedali, il cui iter, partito nel 2007, si è incredibilmente trascinato per anni e anni in modo sostanzialmente improduttivo. Ritardi su ritardi, ascrivibili soprattutto a passate gestioni, che Occhiuto da un po’ di tempo ha preso di petto mosso evidentemente dalla consapevolezza di poterli colmare solo con un’azione di forte impatto, al tempo stesso giuridica e politica, quale è la dichiarazione dello stato di emergenza. Da qui la richiesta al governo e quella Pec che non nasconde la gravità della situazione, e che comunque smentisce la narrazione negativa della decisione del Cdm che, improvvidamente, è stata lanciata da alcune forze politiche eccessivamente ansiose di creare polemiche. Tutto condiviso, invece, tra governo e Occhiuto, che – spiega più di un analista politico – avrebbero trovato la giusta mediazione su un tema molto “sensibile” qual è quello degli ospedali.

Il tema dell’uscita dal commissariamento

Negli ambienti politici intanto ci si interroga su un’eventuale relazione tra questa dichiarazione dello stato di emergenza per la rete ospedaliera e l’obiettivo dell’uscita della sanità calabrese dal commissariamento, e non manca chi ritiene che la prima in realtà allontanerebbe quell’obiettivo, ma – sostengono i “bene informati” – in realtà le due cose seguirebbero strade diverse e comunque slegate. L’uscita della sanità calabrese dal commissariamento – che è il secondo e principale tassello della strategia di Occhiuto – si giocherà su un piano essenzialmente politico, e sotto questo aspetto è evidente che il confronto con un governo “amico” per Occhiuto – che ha detto di aver ricevuto rassicurazioni da Palazzo Chigi – è un punto di evidente vantaggio, anche perché – ricorda qualcuno – a decretare il fallimento della stagione commissariale è stata anzitutto la Corte Costituzionale, che certo non può essere tacciata di fare favoritismi “politici”, e questa posizione della Consulta potrebbe diventare l’ago che fa pendere la bilancia verso la fine del commissariamento. Ma anche qui si vedrà nelle prossime settimane. (a. cant.)

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