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IL CONTRIBUTO

«Una “road map” per il “rinascimento” di Lamezia»

A Lamezia Terme il TPL (Trasporto Pubblico Locale) è l’acronimo di “Tutti Pazzi per Lamezia”, il format di successo di una delle principali radio italiane. La mobilità sostenibile? Una chimera, un co…

Pubblicato il: 15/03/2025 – 12:51
di Marco Carmine Foti*
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«Una “road map” per il “rinascimento” di Lamezia»

A Lamezia Terme il TPL (Trasporto Pubblico Locale) è l’acronimo di “Tutti Pazzi per Lamezia”, il format di successo di una delle principali radio italiane. La mobilità sostenibile? Una chimera, un concetto astratto. La Smart Mobility? Una marca di cioccolatini. Nelle città del futuro, che in buona parte dell’Italia hanno già preso forma ma non è il caso di Lamezia Terme, la “smart mobility” rappresenta uno dei temi principali (e prioritari) per rendere l’ambiente urbano più rispondente ai cittadini, puntando ad offrire una mobilità sicura, flessibile, integrata e conveniente, da più punti di vista. In questi termini, Lamezia Terme è una città accessibile ai servizi di Trasporto Pubblico Locale ed alla mobilità sostenibile? Vi siete mai avventurati nell’utilizzo degli autobus della “Lamezia Multiservizi”, in una città che conta poco più di 67 mila abitanti (Istat 2024)? I presupposti per far bene ci sono tutti: dicevamo, città di medie dimensioni, territorio che si presta ad essere collegato con mezzi anche di grandi dimensioni (bus da 18 mt), percorribilità adatta anche ai bus extraurbani, aree di scambio per il trasbordo dell’utenza, aree urbane in pianura, ecc. Il dato purtroppo è tratto. Su questi aspetti non si è fatto nulla negli ultimi dieci anni, almeno (al netto dell’acquisto dei nuovi mezzi di TPL da parte della Regione Calabria). Ma non bisogna demordere, occorre rimboccarsi le maniche. Questo è il momento per far sentire la forza e la voce delle persone che hanno a cuore le sorti della città, che vogliono subito avviare un processo di riforma del territorio. Si, perché a Lamezia è necessario un vero e proprio “Rinascimento”. Come applicare gli strumenti del “Rinascimento” alla nostra città? Definendo una road mape portando avanti in prima istanza (priorità uno) il concetto di “Città dei 15 minuti”, principio guida per l’intera strategia del “Rinascimento Lamentino”, puntando a ricucire il tessuto urbano e sociale di Lamezia, in continuità con il processo di unificazione del 1968, che vide l’aggregazione di Nicastro, Sambiase e Sant’Eufemia. La road map è uno stimolo ed un suggerimento all’Amministrazione che verrà, ovvero una guida relativa agli interventi da programmare e realizzare successivamente. La nuova Amministrazione avrà un compito importante per la nostra città, avendo necessità di pensare ad un progetto ambizioso, il “Progetto Lamezia 2030”cinque anni per costruire cinque pilastri del Rinascimento Lametino.

1. Conurbazione. Lamezia, costituita da tre nuclei urbani isolati e mal raccordati successivamente, costituiscono di fatto IL “problema” della città. Per il PSC “il problema della qualità urbana e della sostenibilità rimane ancora irrisolto, e accanto al parco edilizio non pianificato, il territorio di Lamezia è segnato da una fitta rete di infrastrutture viabilistiche interne al centro urbano poco razionalizzate e gerarchizzate, funzionalmente scarsamente riconoscibili, soprattutto dai non residenti”. Occorre “pensare” ad una città più ravvicinata, ovvero costruire un avvicinamento dei tre nuclei urbani, a partire da una profonda rivisitazione del sistema della mobilità e l’adozione della “città a 15 minuti”.

2. Mobilità e Trasporti. TPL, mobilità sostenibile, smart mobility, tecnologie, connessioni avanzate. Aspetti che riguardano le abitudini degli spostamenti dei cittadini che, grazie agli impegni della Regione Calabria, possono essere affrontati anche a Lamezia. Prendiamo ad esempio il TPL, IL servizio pubblico, ripeto “pubblico” ovvero sovvenzionato con fondi pubblici che derivano dal pagamento dei contribuenti. La Regione Calabria trasferisce annualmente a Lamezia Multiservizi un milione e mezzo di Euro per l’erogazione dei servizi. Lamezia Multiservizi è un’azienda che negli ultimi giorni è stata paragonata “ad un modello”, la cui governance dovrà necessariamente essere rivista e riorganizzata per affrontare in modo più strutturato le sfide sulla mobilità ed il trasporto pubblico, elemento portante del “Rinascimento” della città.

3. Terme e turismo termale. Lamezia Terme è LA “Città delle Terme”. Le terme, oltre ad essere uno strumento terapeutico, sono da considerarsi un elemento portante del nostro “stare bene”. Viene da sé che Lamezia Terme ha una enorme potenzialità territoriale. Lamezia Terme deve essere la città delle Terme, come hanno fatto una moltitudine di città in Italia ed in Europa. Occorre pensare ad un progetto complesso che, nel rivalutare le Terme, dovrà contribuire ad una rivitalizzazione del territorio e dell’economia lametina nel suo complesso. Le Terme come volano di sviluppo della Città.

4. Territorio. Il pensiero è legato ad un progetto per la città, con la bonifica e riqualifica dell’area di Scordovillo, il “Parco Urbano Scordovillo”, grazie alle disponibilità delle risorse della Regione Calabria (dotazione finanziaria iniziale di 8 milioni di Euro), individuando aree di interesse differenziate, ma integrate nel sistema territorio-parco, un “green park” caratterizzato da sistemi di mobilità elettrici (biciclette, scooter, minicar) a servizio dei cittadini.

5. Sviluppo Produttivo Locale. Porre le basi per il “Polo logistico integrato regionale”, progetto “calamita” per attrarre investimenti nell’ambito allargato di Lamezia, Catanzaro e Crotone, all’interno dello strumento più esteso della ZES Calabria.

Occorre superare i limiti fin qui dimostrati nel porre decisione e continuità, destinare risorse umane e finanziarie, individuare priorità da affrontare, anche sul tema della fruibilità urbana, sia in modo generalizzato sia con particolare riguardo ai giovani che dobbiamo mantenere nei nostri territori, senza dimenticare che in dieci anni la Calabria ha visto emigrare centomila persone di età compresa tra i 15 e i 34 anni (dato fornito dalla Cgia di Mestre a febbraio 2025). E il dato per provincia segna i residenti nei nostri capoluoghi come ultimi d’Italia. Gli strumenti ci sono, tocca saperli utilizzare.

* Manager nel settore dei trasporti

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