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Reggio Calabria, la storia di Ahmed finisce in Parlamento. Cucchi presenta un’interrogazione

In carcere dal 2021, da poco è tornato libero. Ha un tumore inguaribile. «Impegno comune con Lucano per individuare i responsabili»

Pubblicato il: 19/03/2025 – 20:09
Reggio Calabria, la storia di Ahmed finisce in Parlamento. Cucchi presenta un’interrogazione

REGGIO CALABRIA Della storia di Habashy Rashed Hassan Arafa, detto Ahmed, ci siamo già occupati (leggi qui). In carcere dal 2021, è tornato in libertà il 24 febbraio – dopo che a gennaio, come riportano alcune note del direttore della Casa circondariale e del coordinatore sanitario, le condizioni del detenuto “sono precipitate” – a causa di un tumore e ricoverato nel reparto di Oncologia dell’ospedale di Locri. Lì è rimasto fino al 2 marzo quando con un’ambulanza, dopo una richiesta del primario del nosocomio al sindaco Lucano, è stato accompagnato a Riace. Del caso si è occupata anche Ilaria Cucchi, senatrice della Repubblica. In un post su facebook, ripercorre la vicenda. «Immaginate di essere costretti a passare cinque anni della vostra vita senza essere capiti da nessuno (…) Un uomo rinchiuso nel carcere di Reggio Calabria, per cinque anni tra le braccia di uno Stato che gli ha negato tutto. Ahmed in cella continuava a urlare la sua sofferenza. Ma nonostante questo, nessuno lo ha compreso, nessuno si è interessato al suo benessere. Il personale della struttura avrà pensato che non dicesse sul serio, che cercasse solo un espediente per uscire. Poi il suo aspetto è cambiato, Ahmed non era più lo stesso. A gennaio, finalmente, è stato visitato. Ma era troppo tardi. È tornato in libertà con un tumore al pancreas al quarto stadio, non si può curare».
Cucchi prosegue: «È la storia del nostro razzismo, dell’indifferenza che ha pervaso tutte le nostre istituzioni, ormai sorde alle grida dei più deboli. Dopo che Mimmo Lucano si è interessato al suo caso, Ahmed è stato accolto nel villaggio globale di Riace per il suo ultimo viaggio. Ho sentito Mimmo pochi giorni fa: oggi portiamo avanti un impegno comune per individuare i responsabili della sua sofferenza. Quello che è successo merita però una spiegazione dallo Stato, a partire dai ministeri della Giustizia e della Sanità. Ci devono dire com’è stato possibile. Per questo, ho presentato un’interrogazione parlamentare rivolta proprio a loro. Pretendo una risposta. Per Ahmed e per i tanti Ahmed ancora in ostaggio della nostra democrazia in rovina, che dobbiamo liberare al più presto», conclude Ilaria Cucchi. (redazione@corrierecal.it)

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