COSENZA Ambulanze ferme, questa mattina, in attesa di raggiungere la Rsa di Panettieri “San Carlo Borromeo”: pronte a trasferire i pazienti ricoverati nella struttura sanitaria. L’arrivo dei carabinieri però ha intimato l’alt alle vetture mediche e bloccato le operazioni in atto. Per comprendere le ragioni di quanto accaduto, occorre riavvolgere il nastro. La struttura sanitaria privata – residenza sanitaria assistenziale – è gestita (con contratto di locazione) dalla società IGreco Ospedali Riuniti S.r.l., ed è accreditata dalla Regione Calabria per un numero pari a 15 posti.
Il 17 aprile 2024, IGreco con una pec inviata al Comune di Cariati presenta una istanza di autorizzazione alla realizzazione di una struttura sanitaria nello stesso territorio specificando che avrebbe trasferito 20 posti letto di Residenza Sanitaria Assistenziale per anziani (R2), di cui 15 già accreditati e 5 già autorizzati nella struttura operante nel Comune di Panettieri. E la premessa al trasferimento di pazienti e forza lavoro al nuovo presidio.
Il Sub-commissario Ernesto Esposito, interviene con una nota datata 29 maggio 2025. «L’istruttoria alla base della densità dei pareri non evidenzia una compiuta valutazione della dislocazione territoriale necessaria per garantire la maggiore accessibilità e prossimità nell’erogazione dei servizi sanitari e appare che la congruità della richiesta sia stata verificata solo alla luce della compatibilità con la programmazione sanitaria complessiva per provincia, esclusivamente in termini numerici” e che “trattandosi di servizi residenziali, i pareri avrebbero richiesto una ulteriore e puntuale valutazione in ordine alla funzionalità dell’iniziativa interessata rispetto alla programmazione territoriale vigente, infatti anche se formalmente non incide sulla qualità dei posti letto, e comunque fondamentale valutare e garantire l’accessibilità ai servizi da parte del cittadino soprattutto nel contesto dei servizi residenziali».
A seguito del parere del Sub-Commissario, il Dipartimento Salute e Welfare della Regione decide di revocare la precedente nota con la quale invece aveva espresso parere di compatibilità.
La società IGreco, a quel punto, impugna la revoca e la nota commissariale, innanzi al Tar che rigetta l’istanza cautelare. Il gruppo non demorde e nonostante il niet arrivato anche dal Consiglio di Stato, fa pervenire all’Amministrazione di Panettieri alcune note nelle quali si «intimava e diffidava il Comune a riprendere in possesso l’immobile». Il tutto – si legge in una ordinanza datata 22 marzo 2025 a firma del sindaco di Panettieri Salvatore Parrotta – «sulla base di una asserita ma inesistente invalidità del contratto di locazione».
Nell’ordinanza, il sindaco fa riferimento ad una comunicazione ricevuta dalla società IGreco. «In data 25 marzo 2025 la scrivente società darà corso alla cessazione delle attività presso la residenza sanitaria assistenziale S. Carlo Borromeo del comune di Panettieri, con chiusura della struttura, trasferimento della forza lavoro e dimissione degli ospiti presenti all’interno della stessa». Per il sindaco è un atto di forza e «l’iniziativa posta in essere dalla IGreco Ospedali Riuniti S.r.l. crea una situazione di gravissimo pericolo per i pazienti e per la tutela della salute degli stessi che si troverebbero estromessi dalla struttura senza possibilità di accoglienza in altra struttura». Una situazione che spinge il primo cittadino a firmare l’ordinanza con la quale vieta la chiusura della Rsa San Carlo Borromeo e il conseguente trasferimento della forza lavoro necessaria per la gestione della struttura stessa.
Si arriva, dunque, a questa mattina quando la lunga fila di ambulanze (come si evince dalla foto allegata nell’articolo) si ferma pochi chilometri prima dell’arrivo a Panettieri. I mezzi medici sono pronti ad intervenire come da comunicazione e procedere con il trasferimento dei pazienti. L’arrivo delle forze dell’ordine interrompe sul nascere qualsiasi iniziativa.
Sul caso intervengono i familiari dei pazienti ricoverati, tutti over 80. «Si tratta di pazienti fragili con patologie gravi e degenerative. Chiediamo al commissario straordinario alla sanità della Regione Calabria, al Presidente Roberto Occhiuto, di volerci sostenere in questa battaglia per l’imminente chiusura quasi senza preavviso della suddetta struttura. Ci appelliamo al vostro buon cuore perché i pazienti subirebbero traumi non indifferenti che potrebbero portare addirittura alla morte».
Alle voci strozzate dall’emozione e dalla paura di un trasferimento che potrebbe rivelarsi fatale per la condizione dei pazienti, si aggiunge il coro unanime del personale infermieristico in servizio nella struttura di Panettieri. E’ l’infermiera Maria Colosimo a farsi portavoce del messaggio lanciato tramite un video. «Parlo a nome di tutto il personale. Vogliamo dare voce a quello che sta succedendo in questo momento in merito alla chiusura della struttura e del trasferimento di noi tutti in un’altra sede lavorativa ad 80 chilometri di distanza. Per noi non raggiungibili con i mezzi pubblici, provocando la disoccupazione di 13 famiglie. E’ inutile fare molte battaglie per la valorizzazione delle aree interne, se si permette la chiusura di una struttura sanitaria. Fiore all’occhiello è indispensabile per queste aree». (f.benincasa@corrierecal.it)
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