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Ugl: Melfi, Iacono e Vollaro possono salvare la sanità cosentina

Il sindacato interviene sul caso liste d’attesa. «In Parlamento il decreto urgente è impantanato, niente Cup unico»

Pubblicato il: 06/04/2025 – 14:30
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Ugl: Melfi, Iacono e Vollaro possono salvare la sanità cosentina

COSENZA «Tutte le ricerche, analisi statistiche, report delle istituzioni pubbliche e degli organismi privati che monitorano la Sanità (ad iniziare dal ministro Schillaci), sono concordi nello stigmatizzare problemi ed assurdità nelle inaccettabili lungaggini per le liste di attesa. Ebbene, come si apprende dai media, le Regioni si frappongono al Governo, per cavilli di principio sulle competenze? O per la paura di perdere “i cordoni della borsa” e subire controlli?»: a chiederselo è l’Ugl Sanità di Cosenza.

Niente Cup unico

«E così, in Parlamento il decreto, urgente, è impantanato. Quindi niente CUP unico, obbligo regionale di pubblicare ogni mese i dati disaggregati, sanzioni per le strutture inadempienti, ipotesi di accedere se il SSN non rispetta i “paletti temporali” alle visite presso le strutture privati autorizzate con i costi a carico dell’Asp o ricorrere alla intramoenia una soluzione che riteniamo oltremodo utilizzata per abbattere le liste di attesa.    In ciò si inquadra bene la grave “sprovvedutezza” nell’Asp di Trapani, dove esami istologici sono rimasti chiusi per mesi in frigorifero e non diagnosticati in tempo, referti elaborati con ritardi anche di 8 mesi, con gravi ripercussione nella tempistica per stabilire dagli esami se presenti tumori».

 La situazione a Cosenza

Il caso è secondo Ugl la «conferma se mai vi fossero dubbi, su quanto avevamo denunciato in tempi non sospetti come UGL interrogando l’Asp di Cosenza e l’Azienda Ospedaliera sui tempi di evasione delle liste di attesa, in considerazione al fatto che non erano pubblicati e forniti dati ufficiali, per cui sostenevamo che la criticità non dipendesse esclusivamente dalla carenza di personale sanitario ma da ben altro.  Infatti, evidenziavamo considerate dirette esperienze, che buona parte dei ritardi dipendessero da una scarsa organizzazione causata dalla superficiale gestione dei dg nominati dalla politica, taluni senza avere alcuna competenza in ambito sanitario se non derivante da superficiali esperienze. La conferma se mai vi fosse bisogno, arriva dall’Asp di Trapani, dove si evidenzia appunto quanto denunziato dalla nostra organizzazione: “strategia manageriale poco efficace sotto il profilo del monitoraggio delle attività di competenza dell’Azienda e sotto il profilo del coordinamento fra le varie articolazioni aziendali, chiaramente deficitario”. Difatti – aggiunge il sindacato –, gli ispettori inviati dal Ministero della Salute, imputano tale inefficienza, prevalentemente, al mancato controllo di chi doveva ottemperare al corretto funzionamento della macchina sanitaria che ha portato a sollevare il dg dell’Asp».

«Bene gli accordi con l’Unical»

«In attesa che si proceda a elaborare i dati relativi al monitoraggio necessario a porre rimedio alle attese dei pazienti, riteniamo segnalare in positivo il percorso intrapreso dall’Azienda Ospedaliera di Cosenza, sottoscrivendo accordi con  l’UniCal grazie ai quali dei luminari calabresi esperti sia nella Chirurgia Robotica (professoressa Melfi), che in quella Ortopedica (professori Vollaro e Iacono) da  configurare quali “intelligenze di ritorno”, hanno accettato di far ritorno nella propria Regione per offrire un contributo fattivo in soccorso al momento critico che attraversa la sanità nella nostra provincia. Condividendo e abbracciando il progetto portato avanti dall’Università, in piena sinergia con l’Azienda Ospedaliera e la Regione Calabria, avente quale scopo finale la formazione di giovani medici ed infermieri altamente specializzati e destinati a contrastare la migrazione sanitaria dei pazienti calabresi, oltremodo abbattendo i costi che la nostra Regione è costretta ad affrontare a causa dell’emigrazione sanitaria. Nel sostenere tali iniziative, come Ugl esortiamo a perseguire e rafforzandole non trascurando di migliorare  l’accoglienza e la disponibilità umana per garantire la qualità dell’assistenza ai pazienti» conclude il sindacato.

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