ROMA Polemica alla Camera su un emendamento alla legge sulla Corte dei Conti che prevede sostanzialmente uno “scudo” per dirigenti delle pubbliche amministrazioni accusati di danno erariale. Carla Giuliano (M5S) va all’attacco della maggioranza di centrodestra affermando – si legge nel resoconto di seduta – che con questo emendamento «avete previsto che ai dirigenti, agli avvocati dello Stato si applicherà questa proposta di legge – quindi, si applicherà il 30 per cento del danno – anche ai procedimenti non definiti e addirittura ai procedimenti definiti con sentenza definitiva. Quindi, travolgete il giudicato quando, però, non è stato ancora eseguito il pagamento. E perché lo avete fatto? Ho scoperto – prosegue la Giuliano – che lo avete fatto per fare un piacere alla regione Calabria, perché proprio qualche giorno fa, qualche mese fa, un dirigente della regione Calabria e un avvocato dello Stato sono stati condannati a risarcire 40 milioni di euro perché non hanno notificato e non hanno rimesso l’atto di appello in conseguenza del quale la regione Calabria è stata condannata a pagare 40 milioni di euro. Questo dirigente e questo avvocato dello Stato, che sono stati condannati definitivamente a pagare 35 milioni di euro, ora, con questo emendamento, se tutto va bene, pagheranno pochi spiccioli e i cittadini calabresi, ancora una volta, ringraziano». Critiche anche dai banchi del Pd, mentre la deputata M5S Anna Laura Orrico osserva: «Noi abbiamo un emendamento che è diventato parte integrante di questo articolo 5, proposto da Forza Italia, probabilmente indotto da Forza Italia, che governa la regione Calabria, per fare che cosa? Lasciare impunito un dirigente che doveva fare il proprio dovere e non lo ha fatto? Calabresi, alzate la testa e svegliatevi! È uno scandalo».
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