Il business delle scommesse clandestine: il centro di “Mimmuzzu” di Soriano nella rete dei messinesi
L’indagine della Guardia di Finanza avrebbe fatto un luce su un vasto giro d’affari che coinvolgeva anche il punto vendita dei coniugi Zannino-Chiera

VIBO VALENTIA Movimentare milioni di euro raccogliendo scommesse sportive “clandestine” a quota fissa e il gioco d’azzardo, sfruttando piattaforme di gioco on-line illegali. È questo il business scoperto dagli uomini dello Scico della Guardia di Finanza di Messina che, con l’ultima operazione, hanno arrestato in tutto 22 persone, di cui 9 in carcere e 13 agli arresti domiciliari, su ordine del gip Eugenio Fiorentino su richiesta dei sostituti della Direzione distrettuale antimafia Antonella Fradà, Liliana Todaro e l’aggiunta Rosa Raffa. E tra loro ci sono anche due calabresi: Domanico Zannino (cl. ’89) e Antonella Chiera (cl. ’91) di Soriano Calabro, in provincia di Vibo Valentia.
Le skin illegali e l’indagine della Finanza
In buona sostanza l’attività investigativa delle fiamme gialle avrebbe messo in luce la presunta attività di un’associazione per delinquere tra le quali, oltre alla raccolta non autorizzata di scommesse anche riciclaggio e autoriciclaggio. Già perché gli appartenenti avrebbero reimpiegato i profitti ricavati, potendo contare su compiacenti prestanomi, ai quali sono stati trasferiti, in modo fraudolento, beni e denaro. L’organizzazione criminale, radicata nel capoluogo messinese, sarebbe stata coordinata da due soggetti individuati in Carmelo Salvo (cl. ’74) e Letterio Arcolaci (cl. ’55) che «avrebbero reso possibile lo svolgimento delle attività» a loro volta affiancati da un ristretto gruppo di collaboratori di fiducia, perlopiù legati da vincoli di parentela, ognuno con compiti ben definiti, che andavano dalla gestione tecnico-informatica delle piattaforme di gioco – dette “Skin” e al di fuori del circuito AAMS e con un sito online illegale con estensione .com diffuso nel mercato delle scommesse e del poker, che consente all’imprenditore/bookmaker di entrare nel mercato con un investimento minimo – alla contabilità degli introiti da riconoscere agli affiliati.

I coniugi Zannino-Chiera di Soriano
L’organizzazione avrebbe messo in atto anche alcune collaborazioni con soggetti di altre province siciliane, ma anche di altre regioni nell’ottica di una continua espansione degli affari illeciti. Tra loro ci sarebbe anche Domenico Zannino, a sua volta gestore di una linea di gioco “punto com”, e la moglie Antonella Chiera. Il punto vendita è quello di Soriano mentre, secondo l’accusa, Domenico Zannino in qualità di master «si sarebbe occupato della distribuzione sul territorio di Vibo Valentia delle skin “fastbet360”, “comerbet360” e “vincibet365”, attraverso la propria linea di gioco ed attraverso una rete di agenzie/ PVR che a lui fanno capo.

Il controllo nel centro di Soriano
Un primo riscontro risale al 16 settembre 2022 i militari della Guardia di Finanza di Vibo Valentia hanno eseguito un controllo proprio presso l’attività commerciale denominata “D.I. CHIERA Giovanna”, con l’obiettivo di «riscontrare quanto emerso dall’attività captativa» in relazione all’utilizzo di skin per la raccolta di scommesse del tipo illegale, riconducibile a Domenico Zannino ed alla moglie. Nel corso del controllo i finanzieri hanno annotato la presenza di Zannino di Chiera ma anche di un pc con la schermata del sito “CORNETBET360.com”. Circostanze che, secondo gli inquirenti, confermerebbero e giustificherebbero «i numerosi contatti – telefonici e telematici – tra Letterio Arcolaci e Antonino Messina (collaboratore del gruppo) ed i coniugi calabresi», questi ultimi gestori di fatto dell’attività commerciale formalmente intestata alla sorella di lei, ed utilizzata per «la raccolta di scommesse anche mediante la skin illegale». Lo stesso pomeriggio, inoltre, Chiera avrebbe contatto proprio Arcolaci per informarlo della presenza della Guardia di Finanza. «Eh, stanno facendo i controlli e banno trovato una cronologia, corner, vedete voi».
«agmimmuzzo»
Telefonate che, secondo gli inquirenti, «confermavano da sole l’utilizzo del sito illegale cornerbet360.com fornito dal gruppo “Arcolaci”» e, per nulla intimoriti dal controllo, i sodali «avrebbero proseguito ad utilizzare la skin illegale». Qualche settimana dopo, ad esempio, Antonino Messina inseriva nel gruppo il “TRIO” il messaggio riportante la contabilità della piattaforma CORNERBET360.COM, nella quale figurava anche la posizione di Domenico Zannino «agmimmuzzo 4k». Secondo quanto emerso ancora dall’inchiesta dei finanzieri, Zannino, mosso dall’intenzione di incrementare i profitti legati alla proficua ed attiva linea di raccolta attraverso le skin illegali con il profilo di “MASTER”, «avrebbe manifestato anche la volontà di passare alla gestione diretta mediante il banco100, come emerso da una serie cli captazioni, intercorse sulla messaggistica istantanea di ”Telegram“».
L’analisi dei movimenti
I finanzieri, inoltre, hanno analizzato tutti i movimenti legati ai volumi di gioco, con l’analisi dei report contabili in cui figura il nome dell’agente “agmimmuzzo” riferito proprio al vibonese Zannino. Il volume totale “giocato” ammonta a 2.423.121,94 euro, l’utile maturato a 69.886,21 euro tra Antonino Messina e Zannino. Una cifra conteggiata che rappresenta solo una parte del totale perché, oltre a mancare alcuni periodi di tempo, i conteggi riguardavano esclusivamente la sezione “sport”’ della contabilità e non comprendevano il “casinò” o il “casinò live”. (g.curcio@corrierecal.it)
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