Le novità di Rende

A Rende si vota dopo due anni di commissariamento e sembrano esserci diverse novità.
I tre candidati principali per concorrere alla vittoria rappresentano, ognuno a modo proprio, una novità.
Lo è Giovanni Bilotti, giovane ingegnere sostenuto da PD e gruppi che fanno riferimento all’ex sindaco Marcello Manna. Lo è Marco Ghionna, candidato del centrodestra e presidente dell’ordine degli ingegneri. Lo è anche Sandro Principe, che pur avendo una lunga esperienza, si presenta fuori dalle coalizioni e con un apporto riformista e socialista.
Una corsa a tre che potrebbe definirsi al secondo turno e che riguarderà una città evoluta e colta, che è sempre stata il fiore all’occhiello della Calabria.
Non si sa se sull’esito peserà il referendum sulla città unica del 1 dicembre nel quale i sostenitori del si non sono riusciti a penetrare nel mondo rendese.
Il commissariamento per mafia è stato doloroso e su questo tema le forze politiche nazionali dovrebbero discutere per rivedere una norma datata. È impensabile che , com’è accaduto pure a Reggio Calabria, indagini che spesso si concludono con le assoluzioni portino a interrompere la vita democratica.
Ed è anche auspicabile che temi giudiziari non entrino nel dibattito politico.
La discussione deve rimanere sui fulcri del futuro della città. Che ha una grande università, che potrebbe avere presto un Policlinico, che ha un tessuto sociale borghese e un’ urbanistica di grande livello.
Semmai proprio da Rende può ripartire il dialogo necessario con il capoluogo e l’area urbana per definire meglio gli spazi di un territorio che comunque rappresenta un’ unicità.
Il risultato delle elezioni sarà comunque importante per comprendere ma senza legarlo ad altre competizioni.

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