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la decisione

Caso rimborsi, assoluzione definitiva per Mario Occhiuto

La Corte di Cassazione respinge il ricorso della procura avverso la sentenza di assoluzione decisa in Corte d’Appello

Pubblicato il: 29/04/2025 – 11:27
Caso rimborsi, assoluzione definitiva per Mario Occhiuto

COSENZA Definitiva l’assoluzione dell’ex sindaco di Cosenza Mario Occhiuto, accusato di peculato. La Corte d’Appello di Catanzaro aveva confermato l’assoluzione giunta al termine del giudizio di primo grado. La procura ha deciso di ricorrere in Cassazione, ma la Suprema Corte ha respinto il ricorso. Cadono definitivamente tutte le accuse nei confronti dell’attuale senatore di Forza Italia.

I fatti

Nel marzo 2017, l’allora sindaco della città dei bruzi aveva scoperto come un suo collaboratore Giuseppe Cirò avesse falsificato una serie di ricevute e biglietti per ottenere rimborsi per spese di missione mai sostenute. Alla presenza del Capo Gabinetto, Cirò avrebbe confessato al sindaco il suo “errore” rassicurandolo sulla circostanza. Occhiuto però denuncia tutto alla procura della Repubblica e lo rimuove da ogni incarico. Da qui partono le indagini con acquisizione di tutta la documentazione inerente i rimborsi delle spese per le missioni del sindaco. Cirò, sentito dal pm, dichiara di aver falsificato gli atti, ma per consegnare i relativi importi proprio a Mario Occhiuto. Che da denunciante diventa indagato. L’ex sindaco viene interrogato e produce una corposa documentazione a dimostrazione della assiduità delle trasferte effettuate, soprattutto a Roma, esclusivamente e direttamente per finalità istituzionali connesse alla sua carica. Presa contezza delle dichiarazioni di Cirò presenta immediatamente denuncia nei confronti del suo ex collaboratore per calunnia.

L’accusa di peculato

Il pm, ritenendo che il disordine amministrativo inerente le spese per i rimborsi comprovasse la falsità delle missioni del sindaco, chiede il rinvio a giudizio di Occhiuto, Cirò e di due economi del Comune di Cosenza, con l’accusa di peculato. In occasione dell’udienza preliminare, la difesa di Mario Occhiuto rappresentata dall’avvocato Nicola Carratelli, produce documenti e consistenti esiti di attività di indagine difensiva e chiede la definizione del giudizio mediante rito abbreviato. Il pm chiede la condanna di Occhiuto alla pena di tre anni e sei mesi di reclusione con confisca di 250mila euro.

L’assoluzione

Il Comune di Cosenza si costituisce parte civile col patrocinio dell’ avvocato Nicola Rendace, che si associa alla richiesta del pm. La difesa, invece, chiede l’assoluzione da tutti i reati. Il gup assolve Occhiuto per insussistenza dei fatti a lui contestati e per non aver commesso i falsi contestati in concorso con Cirò. Seguirà la sentenza di assoluzione in Appello e la decisione della Cassazione di respingere il ricorso della procura. (f.b.)

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