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il dramma

Vittima sul lavoro, la madre: «mio figlio è stato ucciso»

«È andato a cercare lavoro. Voleva imparare un mestiere onestamente»

Pubblicato il: 01/05/2025 – 12:51
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Vittima sul lavoro, la madre: «mio figlio è stato ucciso»

NAPOLI «Noi veniamo da Secondigliano, un quartiere difficile. E abbiamo cresciuto i nostri figli con il senso del lavoro. E mio figlio così ha fatto. È andato a cercare lavoro. Voleva imparare un mestiere onestamente». Lo ha detto, dal palco di Cgil Cisl Uil in piazza Municipio, Simona Esposito, la madre di Patrizio Spasiano, il giovane morto a gennaio scorso in una fabbrica nel Casertano a 19 anni. «Chiedo giustizia per mio figlio – ha aggiunto – perché mio figlio è stato ucciso. Non ha avuto un incidente di lavoro. Mio figlio è stato mandato senza competenze, aveva 19 anni, lavorava da due mesi in una fabbrica per imparare un mestiere, quello del saldatore. Eravamo convinti che mio figlio dovesse stare in una fabbrichetta ad imparare. Così ci avevano promesso. E invece con un subappalto è andato in un’altra fabbrica. Hanno avuto il coraggio di mandare lì mio figlio, senza competenze, senza un corso di sicurezza». «Mio figlio – ha detto ancora Simona Esposito – è entrato in un capannone con tubi di ammoniaca. Sono sicura che mio figlio non sapesse nemmeno cosa ci fosse. Lo hanno mandato su un trabattello da solo. Quando è scoppiato il tubo di ammoniaca gli altri sono scappati via. Lui è rimasto su questo trabattello per 5 ore con l’ammoniaca sul viso, protetto solo dalle sue mani». 

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