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l’intervista

Il fantasma della ‘ndrangheta nell’incendio a Corsico. «Attacco alla nostra comunità»

Il sindaco Stefano Martino Ventura: «C’è bisogno di amministratori pubblici integerrimi, distanti dalle zone grigie». E ancora: «La criminalità utilizza il degrado per controllare il territorio»

Pubblicato il: 02/05/2025 – 19:05
di Giorgio Curcio
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Il fantasma della ‘ndrangheta nell’incendio a Corsico. «Attacco alla nostra comunità»

LAMEZIA TERME Un atto vandalico o inquietante minaccia ‘ndranghetista? Mentre gli inquirenti sono al lavoro per scoprirlo, si addensano ombre inquietanti su Corsico, zona sud-ovest nella città metropolitana di Milano. Un brutto risveglio quello del primo maggio per la comunità e l’amministrazione guidata dal sindaco, Stefano Martino Ventura. «Dopo le due, sono stati dati alle fiamme due mezzi di cantiere presenti all’interno del Parco Cabassina», racconta in una intervista rilasciata al “Corriere della Calabria”. «I vigili del fuoco, che ringrazio, sono intervenuti immediatamente e hanno impedito alle fiamme di divorare l’intera area verde. I responsabili si sono introdotti per colpire i due mezzi escavatori, appiccando i roghi. Il parco è in questi mesi completamente chiuso perché interessato da un importante progetto di riqualificazione complessiva realizzato con il PNRR», ci spiega Ventura.

Un nuovo segnale inquietante per Corsico, «un attacco a tutta la nostra comunità e in particolare al quartiere Lavagna che – ci racconta ancora il sindaco – da tanti anni chiede giustamente interventi di riqualificazione. Non si sono mai verificati, negli ultimi anni, atti di questo tipo e di queste proporzioni». Come detto, è ancora presto per definirlo un messaggio ‘ndranghetista, «su questo indagheranno la magistratura e le forze dell’ordine che ringrazio per il loro impegno» ci tiene a sottolineare il primo cittadino di Corsico. «È certo che la criminalità ha sempre utilizzato il degrado come strumento per ottenere consenso e controllare meglio il territorio. Proprio per questa ragione, per loro è insopportabile assistere alle riqualificazioni e per noi è invece fondamentale investire per superare tutte le situazioni di degrado, rinsaldando così il patto di fiducia tra cittadini e istituzioni pubbliche. Al quartiere Lavagna lo stiamo facendo con diversi progetti». 

Stefano Martino Ventura – sindaco di Corsico

La ‘ndrangheta come piaga del territorio

La ‘ndrangheta da queste parti, ed è una prospettiva purtroppo condivisa con Buccinasco definita la “Platì del Nord”, nel corso degli anni ha fatto sentire la propria inquietante presenza. Nel 2009 – come scriveva su questo giornale Paride Leporace un paio d’anni fa – i prefetti andavano in televisione a dire che non c’era mafia a Milano ma tre sindaci di  Cesano Boscone, Trezzano sul Naviglio e Corsico, appartenenti a partiti di diversi schieramenti politici, scrissero al magistrato della Dna, Vincenzo Macrì, raccontando senza peli sulla lingua come il loro territorio, l’economia, le aziende e la burocrazia erano controllati dalla ‘ndrangheta.  Secondo il sindaco Ventura è vero, «negli anni scorsi, ad esempio, sono state eseguite diverse attività investigative sul nostro territorio che hanno portato arresti di pregiudicati e di personaggi legati alle famiglie mafiose: segnale che bisogna tenere alta l’attenzione sul tema, sulla presenza della ‘ndrangheta e sui tentativi di inquinare la nostra società, storicamente penetrata da clan e ‘ndrine». «Per questa ragione chiediamo alla magistratura e alle forze dell’ordine di mantenere sempre elevato il controllo. A Corsico facciamo la nostra parte e abbiamo anche istituito la Commissione comunale antimafia che svolge un importantissimo lavoro di cultura della legalità sul territorio e con le scuole, marcando una precisa distanza tra le istituzioni pubbliche e il mondo della criminalità organizzata». 

Corsico_ scritte sulla canonica

Allarme tornato attuale, ad esempio, a gennaio 2023 quando è apparsa sul muro della canonica della chiesa di via Cavour la scritta “Papalia” con a fianco un cuore e una corona. Per il sindaco «il gesto fu certamente allarmante ma seguirono dichiarazioni molto nette di tutte le istituzioni e della stragrande maggioranza della cittadinanza, pur considerando che ci sono ancora persone qui che, senza vergogna, affermano che “quando c’era la mafia si stava meglio”. Frasi che condanniamo sempre con fermezza e che fanno male a tutti. Corsico è una città per bene, sono stato davvero colpito dalle tantissime dimostrazioni di solidarietà ricevute dai miei cittadini dopo i roghi dei mezzi nel parco, a fronte dei pochi, tra cui anche chi è guidato da odio politico, che hanno minimizzato il gesto invece di esprimere ferma condanna».

Sanua vittima di ‘ndrangheta

Corsico ha – purtroppo – anche la sua vittima di mafia, Pietro Sanua, ucciso il 4 febbraio di 30 anni fa nell’agguato di via Di Vittorio a Milano. Quella mattina erano insieme sul furgone, il figlio sul sedile passeggero, lui alla guida del veicolo, in viaggio verso Corsico, nell’hinterland milanese, dove avrebbero allestito il bancone per vendere i fiori. I colpi di lupara arrivano alle 6:10, giusto pochi secondi dopo che lo stesso Pietro aveva notato la strana e “azzardata” manovra della Punto indirizzata verso il loro furgoncino rosso. Un omicidio cruento avvenuto nell’alto Nord con le modalità tipiche di un agguato mafioso, ma rimasto ancora a 30 anni di distanza senza colpevoli. Dietro, l’ombra della ‘ndrangheta, gli affari dei clan calabresi nella “Platì del Nord” e una verità giudiziaria che potrebbe arrivare presto
Anche in questo caso il messaggio del sindaco di Corsico è chiaro. «Per molti anni non se ne è mai parlato, poi fu “Libera contro le mafie” con l’allora sindaca Maria Ferrucci a riportare memoria e impegno con la fiaccolata che si svolge ogni anno in suo ricordo a Corsico, dove Pietro fu ucciso. A Sanua abbiamo deciso di intitolare la nostra sala del Consiglio Comunale, proprio perché sia chiaro a tutti da che parte stiamo. Pietro è un simbolo di servizio e di sacrificio per la comunità, la nostra ispirazione per andare avanti sempre. Grazie a Lorenzo Sanua e Francesca, il figlio e la moglie di Pietro, con cui condividiamo il desiderio che venga finalmente fatta giustizia su quell’omicidio di ‘ndrangheta».
Negli ultimi anni molto è cambiato, Corsico ha sviluppato gli anticorpi contro la criminalità organizzata. Ma l’attenzione deve restare sempre alta. Opinione condivisa dal sindaco Stefano Martino Ventura. 
«Molto è cambiato ma molto ancora deve cambiare. Corsico ha bisogno di amministratori pubblici integerrimi, distanti dalle zone grigie in cui si annida la criminalità organizzata, e che non abbiano paura di assumere scelte forti. Il lavoro dell’Amministrazione sul territorio deve però essere sostenuto da una cultura di legalità condivisa con la cittadinanza e dalle attività di indagine e repressione delle forze dell’ordine a cui chiediamo massimo impegno e presenza, ribadendo la nostra continua collaborazione». (g.curcio@corrierecal.it)

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