Orsomarso: «Il lavoro si celebra con la concretezza dei fatti»
Le riflessioni, post primo maggio, del capogruppo di FdI Commissione Finanze Senato

ROMA «Il lavoro si celebra con la concretezza dei fatti, non con slogan. E, secondo dati ufficiali anche di analisti economico-finanziari ed organismi internazionali, in Italia l’occupazione cresce. Aumento occupazione al 63%, disoccupazione in discesa al 5,9% (il più basso dal 2007), recupero dal 2023 di potere d’acquisto, rapporto fra Debito e Pil dal 154.9 del 2020 a 134.8% del 2023; non è un caso che la nostra Nazione, pur con prospettiva di crescita, almeno per adesso, solo dello 0.6, sarà la 3ª fra quelle del G7 per aumento Pil anche nel 2025. Si badi bene che registriamo un incremento dello stesso Pil del 7.1% per abitante, un vero e proprio balzo in avanti inferiore solo a quello degli USA». Sono le riflessioni, post 1° maggio, del capogruppo di FdI Commissione Finanze Senato, Fausto Orsomarso. «Al Sud 3 anni consecutivi di crescita superiore alla media nazionale, il nostro Pil ottiene dati migliori delle altre macroaree. Infatti, anche nel 2024, il Meridione ha fatto meglio del Nord (0,8% contro 0.6) dimostrando che è una tendenza ormai inequivocabile e non più “solo” episodica o legata, “solo”, alle accelerazioni di spesa di fondi FSE 2014-2020.
Certo, va rafforzata ed attentamente monitorata la propulsione che deve arrivare dagli investimenti in ZES unica, il cui impatto e già straordinario (600 autorizzazioni concesse in meno di un anno, per circa 10 mila nuovi posti lavoro previsti) e dagli interventi in infrastrutture e servizi finanziati dal Pnrr. Ma oltre all’azione di buon governo della Meloni e dei ministeri di Economia, Lavoro, Industria, va rimarcata positivamente l’azione della Giunta Occhiuto e dell’assessore Giovanni Calabrese per il rilancio dei nostri territori, con strutture di intervento articolate e ben finanziate per un salto di qualità nell’efficacia di politiche attive ed inserimento giovanile nel mondo del lavoro; i primi dati indicano la una leggera diminuzione dell’emigrazione giovanile, grazie ad azioni pensate e mirate a sostenere imprenditorialità, innovazione, creazione di start-up e quindi occupazione reale. Politiche attive del lavoro, fondi europei, incentivi alle imprese e formazione professionale sono il fulcro di quanto proposto dalla Regione per contrastare tale fenomeno».