Siti contaminati in Calabria: poche bonifiche e tanti in attesa «di accertamenti analitici»
Secondo i dati, 30 siti contaminati e 22 potenzialmente contaminati. Ma in questo momento nessun intervento in corso

CATANZARO Molti siti contaminati sul territorio calabrese, poche bonifiche. È quanto emerge dal rapporto Ispra sullo stato delle bonifiche dei siti contaminati italiani, pubblicato di recente con focus sui singoli dati regionali. In Calabria vengono registrati 877 siti oggetto di procedimento di bonifica, di cui 760 con procedura in corso e 117 con procedimento concluso. Solo Sicilia, Molise e Umbria (quest’ultima con dati parziali) hanno meno procedimenti terminati. Dato rilevante è l’assenza di interventi di bonifica in corso, mentre il 91% dei siti contaminati è ancora in attesa di «accertamenti analitici».

«Per quanto alla Calabria – si legge – risulta in corso una ricognizione dei procedimenti che ha comportato la riduzione dei procedimenti valorizzati come nd rilevati nella precedente trasmissione dati (66%) fino agli attuali 2 %, di contro si è registrato un aumento dei procedimenti in attesa di accertamenti analitici (dai precedenti 27% agli attuali 91%)». Sono 30 i siti contaminati, secondo i dati aggiornati al 2022. Per la metà di questi la bonifica è stata approvata, mentre per 8 è stata approvata l’analisi di rischio e per 7 la caratterizzazione è stata portata termine. Nessuna bonifica risulta però conclusa. In 22 i siti potenzialmente contaminati, sempre relativi al 2022, di cui 6 con caratterizzazione conclusa e 16 ancora allo stato di notifica. Anche in questo caso, nessuna caratterizzazione è in corso.

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