LORICA Il gup del tribunale di Cosenza Letizia Benigno, in sede di udienza preliminare, ha emesso la sentenza di non luogo a procedere nei confronti di Aristide Vercillo, già amministratore di Ferrovie della Calabria. Stessa decisione presa anche per gli altri indagati: Pasquale Melito (difeso dall’avvocato Francesco Siclari), Santi Monasteri (difeso dall’avvocato Mauro Valerio di Carlo) Alfredo Sorace (difeso dall’avvocato Domenico Sorace). Il pm aveva richiesto il rinvio a giudizio.
I fatti si riferiscono a quanto accaduto il 23 gennaio 2022, all’impianto di risalita “Valle del Cavaliere” a Lorica, in Sila. Alle 8.38, si era verificato un incidente che aveva causato la morte dell’ingegnere Alessandro Marcelli di 58 anni, dipendente quadro delle Ferrovie della Calabria, dal 1993 con l’incarico di direttore del medesimo impianto.
Prima della sentenza pronunciata, questa mattina dal gup del Tribunale di Cosenza, si sono tenute alcune udienze necessarie ad effettuare l’esame di alcuni consulenti del Pubblico ministero ed anche del consulente della difesa: l’ingegnere Paolo Delli Veneri.
L’imputo è rappresentato dall’avvocato Pierluca Bonofiglio. L’ascolto della ricostruzione offerta dal consulente di parte, in udienza, ha convinto la gup a decidere per il non luogo a procedere nei confronti di Vercillo. L’accusa nei suoi confronti era di aver «omesso di valutare adeguatamente tutti i rischi per la sicurezza e la salute durante l’espletamento dell’attività lavorativa e di non aver valutato il pericolo derivante dal fattore di rischio connesso (…) con riferimento all’ipotesi di investimento da mezzi di lavoro». Sul posto si erano immediatamente recati il personale del 118 e l’elisoccorso, ma per la vittima non c’è stato nulla da fare. Sul luogo dell’incidente erano giunti anche i carabinieri per indagare sull’accaduto. Gli addetti alla manutenzione stavano terminando le ultime verifiche prima dell’apertura dell’impianto.
L’ingegnere Marcelli, reso edotto della presenza di un rumore anomale, mentre si trovava ad effettuare un controllo visivo, non si sarebbe accorto del sopraggiungere della cabina numero 2 che lo ha colpito all’altezza del tronco facendolo cadere all’indietro. L’impatto della testa contro il piano ha causato «un trauma fratturativo delle ossa craniche e un’emorragia cerebrale provocandone il decesso». (f.b.)
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