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il patrimonio agricolo

Sei nuove risorse vegetali iscritte nel registro regionale della Biodiversità

Sono il grano secria, il fagiolo pappaluni, il fagiolo poverello bianco, la lenticchia di Mormanno, il pomodoro di Belmonte Calabro e la melanzana di Longobardi

Pubblicato il: 12/05/2025 – 11:27
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Sei nuove risorse vegetali iscritte nel registro regionale della Biodiversità

REGGIO CALABRIA Il dipartimento Agricoltura e Sviluppo rurale della Regione Calabria, ha iscritto nel registro regionale della Biodiversità agraria e alimentare, sezione vegetale, sei nuove risorse vegetali tradizionali, testimonianza della ricchezza e della varietà del patrimonio agricolo regionale. Sono state ufficialmente repertoriate le seguenti varietà locali: grano secria, fagiolo pappaluni, fagiolo poverello bianco, lenticchia di Mormanno, pomodoro di Belmonte Calabro, melanzana di Longobardi. L’inserimento nel Registro regionale della Biodiversità agraria e alimentare riconosce ufficialmente il valore di queste varietà locali come risorse genetiche da tutelare e conservare. Questo status consente l’attivazione di misure di salvaguardia, il sostegno a progetti di recupero, coltivazione e valorizzazione, e favorisce la promozione dei prodotti legati al territorio anche attraverso marchi di qualità. Inoltre, l’iscrizione apre la strada a opportunità di finanziamento pubblico e a una maggiore visibilità nei circuiti della ricerca, della formazione e del turismo enogastronomico. «Si tratta, in pratica, di un passo fondamentale per la tutela e la valorizzazione delle risorse genetiche autoctone, che costituiscono un patrimonio unico di biodiversità, storia e cultura». Così l’assessore all’Agricoltura della Regione Calabria Gianluca Gallo che aggiunge: «La biodiversità agraria rappresenta un tesoro inestimabile per la nostra regione, non solo per il suo valore ambientale, ma anche per quello economico e culturale. Con l’iscrizione di queste nuove varietà tradizionali, la Calabria rafforza il proprio impegno nella salvaguardia delle identità agricole locali e nella promozione di un’agricoltura sostenibile, legata al territorio e alla qualità. È nostro dovere preservare queste risorse per le generazioni future – conclude Gallo – e sostenerne la valorizzazione anche attraverso strumenti di promozione e ricerca». Il provvedimento sarà trasmesso al ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste per l’iscrizione delle risorse vegetali riconosciute anche nell’Anagrafe nazionale della Biodiversità di interesse agricolo e alimentare.

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