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scherzi del destino

Cosenza e Tutino, dalla Serie A sognata alla Serie C condivisa

Dalle parole ambiziose del suo procuratore Mario Giuffredi alla realtà del campo con la Sampdoria, retrocessa insieme ai Lupi

Pubblicato il: 14/05/2025 – 11:41
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Cosenza e Tutino, dalla Serie A sognata alla Serie C condivisa

COSENZA C’erano una volta un bomber, un procuratore loquace, una tifoseria innamorata e una storia d’amore che sembrava scritta nel cielo. Ma, come spesso accade nei racconti moderni, il finale non è stato a lieto fine. O, se vogliamo, è stato un lieto fine al contrario.
Parliamo di Gennaro Tutino, l’attaccante napoletano che nella stagione 2023-2024 aveva fatto sognare Cosenza con una pioggia di gol (20), facendo pensare ai tifosi rossoblù di aver finalmente trovato l’erede di Gigi Marulla. Poi, però, è arrivato Mario Giuffredi, procuratore dai toni non sempre misurati, a rovinare la festa.
Giuffredi, nel giugno 2024, dichiarava a tuttomercatoweb senza mezzi termini: «Gli obiettivi professionali di Tutino non coincidono con quelli del Cosenza. Vuole giocare in Serie A o lottare in una squadra di B che possa stravincere il campionato, penso che il Cosenza non possa lottare per questo. Il suo ciclo è finito con la passata stagione».
Tradotto: Cosenza, scusa, sei troppo provinciale (e debole economicamente) per noi. Sogniamo la Serie A, mica la bassa classifica di B. E così, mentre il club rossoblù, illudendo, in malafede, i suoi tifosi, riscattava – con l’obiettivo di rivederlo poi al miglior (?) offerente – il cartellino del giocatore dal Parma, il procuratore rispondeva con un due di picche in pieno stile calcistico.
Alla fine Tutino fa le valigie e approda alla Sampdoria, che sulla carta doveva spiccare il volo verso la massima serie. Un milione l’anno, un progetto ambizioso, lo stadio “Luigi Ferraris” che canta e si coccola il suo campione, e poi? Poi il silenzio. Anzi no: prima le partite sottotono, poi gli infortuni e, infine, la beffa più grande.

Retrocesso in Serie C. Proprio insieme al Cosenza

Un colpo di scena che neanche il miglior sceneggiatore avrebbe osato scrivere: l’attaccante che voleva «vincere la serie B o andare in A» finisce in C con la Samp. E così, mentre a Cosenza ci si lecca le ferite e si spera di voltare pagina con la chiusura dell’era Guarascio, altrove si riflette (forse) su come a volte il karma arrivi puntuale. Anche con gli scarpini ai piedi. (f.v.)

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