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I calabresi? Figli della stessa madre

In Calabria si attende che chi detiene il potere decida di fare qualcosa anche per Catanzaro e per la vicina Vibo Valentia. Si ha, invece, l’impressione che le attenzioni siano rivolte altrove: pe…

Pubblicato il: 15/05/2025 – 16:19
di Franco Scrima
I calabresi? Figli della stessa madre

In Calabria si attende che chi detiene il potere decida di fare qualcosa anche per Catanzaro e per la vicina Vibo Valentia. Si ha, invece, l’impressione che le attenzioni siano rivolte altrove: per esempio verso Cosenza e Reggio Calabria. Si dimentica (o si vuole dimenticare) che Catanzaro, a suo tempo, fu elevata a Capoluogo della Calabria. O forse è proprio questo il motivo che fa penalizzare la città che continua a non essere considerata per come dovrebbe.
Qualcuno dice che ciò che accade è frutto di egoismo verso la propria città. Può anche essere e se lo fosse avrebbe più il sapore dell’egoismo che di altro. Tutt’altra cosa è quando un’intera provincia si addossa persino l’ignavia di pensare di distruggere ciò che si è realizzato. Sarebbe come voler chiudere la porta in faccia a chi ha fatto di tutto per tenere alto, per senso di dovere, la realtà calabrese.
La verità è che tutto va fatto secondo il proprio interesse, in un’ottica che non lascia intravedere di cosa ha bisogno anche il vicino di casa. Ciò accade anche alla città di Catanzaro rapportandosi al resto della regione.
Tuttavia bisogna dare atto a Cosenza e a Reggio Calabria di aver lavorato bene: entrambe sono riuscite ad attuare scambi commerciali e culturali con paesi esteri che hanno restituito agli operatori turistici previsioni importanti per l’attrattività turistica e di cooperazione per entrambe le province calabresi.
E’ come se si fossero create nuove opportunità per dare impulso allo sviluppo dei loro territori. E le altre province? Dovranno attendere che nel Governo della Calabria cambi qualcosa e qualcuno. Soprattutto che venga instaurato il principio che la Regione è una e che l’attesa diventi qualcosa in più della speranza: certezza di vita! Solo dopo sarà possibile per i calabresi essere considerati figli della stessa madre.

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