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la polemica

«Legge contro De Raho e Scarpinato». Bufera in Antimafia

In Senato incardinato un Dl che vuole allontanare dalla Commissione chi è in conflitto di interessi. M5S all’attacco

Pubblicato il: 15/05/2025 – 23:26
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«Legge contro De Raho e Scarpinato». Bufera in Antimafia

ROMA La lotta tra il centrodestra e il Movimento 5 stelle, nello specifico il senatore Roberto Scarpinato e il deputato Federico Cafiero de Raho, in commissione Antimafia prosegue. Dopo le polemiche dei giorni scorsi, che ha portato i pentastellati, con in testa il presidente Giuseppe Conte, a indire una conferenza stampa per ribadire il modo poco trasparente in cui vengono trattati i due ex magistrati, oggi è stato incardinato in commissione Affari costituzionali al Senato un disegno di legge, presentato da Antonio Iannone, di Fratelli d’Italia, il 22 ottobre del 2024, che mira a cambiare la legge di istituzione della commissione, e quindi ad allontanare chi in conflitto d’interessi. In particolare, il ddl presentato dai senatori di Fdi chiede che “i componenti della commissione che, per la carica ricoperta o per le attività svolte, anche non attualmente, si trovino in una situazione di conflitto di interessi in relazione a determinati fatti oggetto dell’inchiesta da parte della commissione, devono astenersi dalla partecipazione ai lavori e dalla consultazione della documentazione sui fatti medesimi, qualora ciò possa recare pregiudizio alla obbiettività delle indagini e degli accertamenti svolti dalla medesima Commissione”. Nella proposta non c’è nessun riferimento scritto o esplicito a Scarpinato e Cafiero de Raho, ma tanto basta per creare una bufera. A scendere in campo per difendere ancora una volta i due campioni dell’Antimafia è Conte. “Quel che sta accadendo è gravissimo. Siamo arrivati alle ritorsioni. Anziché combattere le mafie e cercare la verità sulle stragi il centrodestra vuole ‘cacciare’ i campioni dell’Antimafia che il M5S ha portato in Parlamento”, scrive sui social l’ex presidente del Consiglio, che poi lancia un appello a chi, per lui, vuole estromettere i due esponenti pentastellati: “Non ci scoraggiate, non ci fermate. Non vi permetteremo di metterci il bavaglio. La nostra battaglia sarà totale”. Prima del leader M5s, a difendere i due ex magistrati ci pensa anche Michele Gubitosa, vicepresidente degli (ex) grillini e componente anche lui della commissione Antimafia. Al deputato, che parla di “nemici delle mafie” che “sono diventati i nemici della maggioranza in commissione Antimafia”, rispondono Riccardo De Corato, capogruppo di Fratelli d’Italia a palazzo san Macuto, e Alberto Balboni, presidente della commissione Affari costituzionali di palazzo Madama, precisando che la proposta di legge della maggioranza “non è ad personam, tende semplicemente a obbligare all’astensione su specifici argomenti su cui emerga un conflitto di interesse. Dunque, nessuna estromissione perché sarebbe, quella sì, anticostituzionale e antidemocratica”. E’ Maurizio Gasparri, però, ad alzare il tiro dello scontro. Ritornando sulle parole dette in audizione da Mario Mori e Giuseppe De Donno, il presidente dei senatori di Forza Italia parla chiaramente di conflitto d’interessi per Scarpinato e Cafiero de Raho: “Quelli che hanno fatto questi errori vorrebbero stare in commissione Antimafia per rinnovare, con un quarto processo, le accuse che avevano mosso e che si sono evaporate dopo la definitiva assoluzione? – scrive in una nota -. Coloro che hanno accusato Mori, De Donno e altri, vedendo smentite con le assoluzioni le loro accuse, o hanno diretto la Procura Antimafia, che oggi è sotto indagine per i gravi scandali che l’hanno caratterizzata, non possono certo stare tra coloro che fanno i controlli”. Per Gasparri, “l’atteggiamento di protervia e di arroganza dei grillini e dei loro amici, ex magistrati, non può lasciare indifferente il Parlamento”. E quindi la proposta di legge che tende ad allontanarli, e contro cui si schiera anche il Partito democratico, con Walter Verini. “Si tratta di un metodo e una proposta autoritaria e pericolosa, formulata da chi non ha mai voluto e non vuole occuparsi davvero di reali conflitti di interesse – dice il capogruppo dem in commissione Antimafia -. È un metodo e una proposta alla quale ci opporremo duramente, come abbiamo già fatto in Antimafia, anche perché colpisce direttamente ruolo e prerogative dei parlamentari”. (Adnkronos)

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