REGGIO EMILIA Un uomo di 53 anni originario di Crotone è stato arrestato mercoledì pomeriggio dagli agenti della Squadra Mobile della Questura di Reggio Emilia, mentre si trovava al lavoro in un cantiere a Modena. I poliziotti lo hanno rintracciato ed arrestato dopo che la sentenza a cinque anni di reclusione, emessa di condanna emessa nei confronti dell’uomo dalla Corte d’Appello di Bologna nell’ambito del processo “Perseverance” contro la ‘ndrangheta al Nord, è passata in giudicato. In particolare l’uomo di origini calabresi, amministratore di una società cartiera, è stato riconosciuto colpevole del reato di emissione di fatture per operazioni inesistenti- per un totale di 166.000 euro nell’arco di due anni- «commesso al fine di agevolare l’attività dell’associazione di stampo mafioso». Nel corso delle indagini è infatti emerso che il profitto del reato veniva prevalentemente spartito tra gli associati, anche detenuti e comunque, scrivono i giudici, «moltiplicando la percezione e la consapevolezza da parte degli associati di potersi avvalere della collaborazione dell’imprenditoria locale, aumentando l’infiltrazione della consorteria di ‘ndrangheta nell’economia locale e nazionale, con particolare riguardo ai settori economici e imprenditoriali tradizionalmente controllati dall’organizzazione mafiosa». Il 53enne è ora detenuto nel carcere di via Settembrini a Reggio.
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