LAMEZIA TERME Assolti perché «il fatto non costituisce reato» Guido e Francesca Angiello, datori di lavoro dei tre operai morti all’interno dell’area industriale di Lamezia Terme, entrambi difesi dagli avvocati Giuseppe Spinelli del Foro di Lamezia Terme e Dino Lucchetti del Foro di Latina. Condannato, invece, a 4 anni l’amministratore della società titolare del silos. La ha deciso il Tribunale di Lamezia Terme.
Si è concluso così il processo scaturito dal grave fatto di cronaca avvenuto il 12 settembre 2013, causando la morte dei tre operai: Daniele Gasbarrone di Latina, Alessandro Panella di Velletri ed Enrico Amati della Val di Chiana a causa dell’esplosione di un silos.
Guido Angiello era consigliere unico e amministratore della Aurelia Srl che, per conto della Ilsap, eseguiva i lavori di manutenzione dell’impianto esploso. Francesca Angiello, invece, era amministratore unico e datore di lavoro della Aurelia service srl.
Il pm aveva chiesto ed ottenuto il rinvio a giudizio del l’amministratore della società proprietaria del silos dove si stavano effettuando i lavori e datore di lavoro di uno dei dipendenti deceduti, nonché per i due datori di lavoro dei due operai, sostenendo l’imputazione di cooperazione in omicidio plurimo colposo per violazione delle norme antinfortunistiche. (Gi.Cu.)
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