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lotta alla criminalità organizzata

Rende, Principe: facilitare il riuso di beni confiscati alla mafia

Il candidato a sindaco oggi non potrà essere all’iniziativa di Libera, che ha proposto di sottoscrivere un patto per la legalità

Pubblicato il: 19/05/2025 – 17:11
Rende, Principe: facilitare il riuso di beni confiscati alla mafia

RENDE «Ho accolto con piacere l’iniziativa promossa dall’associazione “Libera” di fare sottoscrivere un patto per la legalità ai candidati a Sindaco della città di Rende». Così in una lettera Sandro Principe, candidato a sindaco, che fa sapere di non poter presenziare oggi pomeriggio all’iniziativa in programma alla Biblioteca Civica di Quattromiglia.
«Condivido lo spirito dell’iniziativa ed il contenuto del patto proposto a noi candidati alla carica di Sindaco, in quanto il tema del rispetto della legalità è anche un punto del mio programma elettorale. Infatti, abbiamo previsto tra le tante azioni da intraprendere, che il Comune debba interloquire con le autorità preposte affinché si possa facilitare il riuso di eventuali beni confiscati alla criminalità organizzata presenti sul territorio».
Principe spiega poi che «la nostra visione amministrativa, tradotta in azioni concrete, ha permesso alla nostra comunità di dotarsi degli anticorpi necessari per combattere la criminalità organizzata. La città è dotata dei presidi culturali quali scuole di ogni ordine e grado, musei, biblioteche, centri sociali e piazze nonché due eccellenze come l’Unical e la zona industriale, tutte realtà che consentono ai giovani di studiare e di lavorare, evitando qualsiasi percorso di devianza».
«Mi spiace non essere presente all’iniziativa ma impegni precedentemente assunti non mi consentono di farlo. Ad ogni modo – aggiunge l’ex sindaco socialista – ribadisco quanto poc’anzi espresso, ovvero il mio apprezzamento e sostegno a Libera per tutte le iniziative che porta avanti sul territorio. Mi piace ricordare, inoltre, che la legislazione parlamentare che ha prodotto la normativa più efficace di contrasto alla criminalità organizzata coincide con la guida del Ministero di Grazia e Giustizia da parte del mio compagno e amico Claudio Martelli, la cui direzione Affari penali era diretta da Giovanni Falcone, di cui tra pochi giorni ricorre l’anniversario del suo sacrificio», conclude Sandro Principe.

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