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l’emergenza in città

Lamezia sotto assedio: la “banda dei furti” che colpisce di notte

Da poco meno di un anno gli episodi si sono moltiplicati. Nel mirino le casse automatiche, con danni per migliaia di euro. L’appello: «Videosorveglianza e vicinanza»

Pubblicato il: 23/05/2025 – 7:00
di Giorgio Curcio
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Lamezia sotto assedio: la “banda dei furti” che colpisce di notte

LAMEZIA TERME Agiscono in piena notte, nel silenzio della città dormiente. Si muovono in gruppo dopo aver studiato accuratamente l’obiettivo. Poi colpiscono, lasciando dietro di sé danni e paura. Da mesi ormai i commercianti e gli imprenditori di Lamezia Terme sono finiti sotto assedio, ostaggio di alcuni soggetti che sistematicamente compiono furti nelle loro attività. Dalla periferia al centro, dal quartiere Sant’Eufemia a Nicastro passando per Sambiase, gli episodi registrati – e prontamente denunciati alle forze dell’ordine – non si contano più.

Negozianti “ostaggio” della banda

Nel mirino qualunque tipo di attività: supermercati, negozi di generi alimentari, negozi di animali ma anche rosticcerie. Obiettivo principale? Le casse automatiche. In modo sistematico, infatti, la banda va a colpo sicuro asportandole direttamente. Un danno che si moltiplica per i commercianti perché, oltre al contenuto, c’è da mettere in conto il costo delle casse e i danni collaterali causati tra cui porte e vetrate spesso distrutte dalla forza cieca di chi ha come obiettivo quello di agire il più in fretta possibile. Insomma, un incubo che ha inghiottito il tessuto economico di Lamezia Terme. I negozianti, stanchi degli avvenimenti continui, stanno perdendo ogni speranza. Unico appiglio le immagini – private – di videosorveglianza perché quelle cittadine non ci sono tranne che in rari e spesso inutili casi.

«Furti che si consumano in pochi secondi»

«Sono ormai 6-7 mesi che affrontiamo queste situazioni in quasi tutti i negozi della città, noi in particolare abbiamo subito due furti, il primo a ottobre. Durante la notte hanno approfittato del maltempo per entrare all’interno dell’attività e hanno saccheggiato sia la cassaforte all’interno dell’ufficio, poi successivamente la cassa automatica, estraendola completamente». È la testimonianza di Andrea Miscimarra raccolta dal Corriere della Calabria, titolare de “L’isola dei tesori”, attività nel parco commerciale “I Pini” in viale del Progresso a Lamezia Terme, proprio in una zona in cui altre attività sono state colpite. «Sono danni abbastanza ingenti in quanto già le casse automatiche hanno un valore di 20.000 euro, più il vario contenuto all’interno» sottolinea. L’unica arma per difendersi, il sistema di videosorveglianza. «Agiscono con rapidità e velocità, in questi mesi hanno imparato come muoversi e come agire nello scassinare ed estrarre completamente le casse automatiche. Si tratta di furti che durano 20-30 secondi quindi con una rapidità che non permette nemmeno alle forze dell’ordine o una sicurezza interna di accorrere direttamente sul posto».

Andrea Miscimarra

Il piano

Il modus operandi è ormai riconosciuto e riconoscibile: entrano nei punti vendita per una sorta di ispezione dei sistemi di sicurezza e sorveglianza – anche fotografandoli – in modo da mettere a punto il piano da eseguire. Proprio come è accaduto da Miscimarra. «Sono entrati qualche giorno prima, hanno fatto un’ispezione generale e poi successivamente hanno messo in atto il loro furto».

«Serve maggiore collaborazione»

Altro negoziante finito nel mirino della banda, Stefano Angotti e il “Fornaio” della famiglia. Attraverso il Corriere della Calabria è proprio lui a rivolgere un appello rivolto, però, ai cittadini e agli imprenditori lametini. «Il sospettato in una città così piccola è facile da individuare, quindi collaborare vuol dire non girarsi dall’altro lato, ma se si vede una figura sospetta che comunque viene a controllare le attività commerciali, a danneggiare le attività commerciali, ci vuole una presa di responsabilità, una collaborazione per farlo presente alle forze dell’ordine». Furti ripetuti da almeno sei mesi e ormai si contano più le attività non colpite. «La situazione per noi imprenditori diventa allarmante e sinceramente il danno arrecato va oltre quello della refurtiva ottenuta dal ladro stesso. Il danno lasciato non è facile da ripristinare, provocando un danno che può avere anche ripercussioni su quello che poi è il bene sociale, la situazione pubblica e la città stessa».

Stefano Angotti

«Cerchiamo sostegno e vicinanza»

Una situazione allarmante che interesserà anche il nuovo sindaco di Lamezia che sarà eletto tra pochi giorni. Peraltro, l’attività commerciale di Angotti, nel 2017, è stata interessata da un atto intimidatorio: un ordigno esploso nella notte che causò non pochi danni, ma che funzionò da scossa per tutta la città di Lamezia Terme. «Abbiamo avuto un evento spiacevole, ma da quell’evento bene o male l’insegnamento è stato proprio quello, la presenza delle istituzioni. Quello che chiediamo è la presenza come, ad esempio, il passaggio delle forze dell’ordine nei pressi delle nostre attività. Non farci sentire soli, perché se noi crediamo in voi, voi dovete credere in noi. Quindi vogliamo comunque una collaborazione e una presenza».

L’appello al prossimo sindaco

C’è, infine, il tema della sicurezza in città e della eternamente discussa videosorveglianza, tema che a Lamezia Terme rappresenta sempre un dibattito tra chi è convinto che tutto funzioni e chi, al contrario, è costretto a fare i conti con la realtà. «L’appello che si fa alle istituzioni, soprattutto al nuovo sindaco entrante, è quello di non fare mancare una videosorveglianza di qualità efficiente all’interno della città che svolge un ruolo fondamentale in quello che comunque è l’azione, l’indagine delle forze dell’ordine, perché senza quelle effettivamente diventa problematico, soprattutto in un’era tecnologica come la nostra». (g.curcio@corrierecal.it)


LE IMMAGINI SHOCK | A volto coperto per estrarre le casse automatiche: ecco come agisce la banda a Lamezia – VIDEO


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