LAMEZIA TERME Il Garofano è un fiore che si addice alla Calabria. Il vento della storia accarezza questa tornata elettorale delle Amministrative consegnando un dato politico particolarmente significativo: socialista in Calabria, e in particolare nel Cosentino, è bello e continua a essere bello e soprattutto vincente, se è vero come è vero che le urne hanno segnato il ritorno prepotente sulla breccia, e soprattutto alla guida di importanti Comuni, di volti che hanno respirato, vissuto e incarnato, ed evidentemente continuano a respirare, vivere e incarnare, quel riformismo che ha fatto della Calabria e in particolare della provincia di Cosenza, uno zoccolo duro di quello che è stato il Partito socialista. Sandro Principe a Rende, ovviamente e soprattutto, con il suo successo travolgente pieno di suggestioni, anche personali e familiari ma anche parecchio politiche, Principe che è forse l’epitome del riformismo declinato nel buon governo, quello che ha caratterizzato passate stagioni di amministrazione a Rende, evidentemente ancora molto care alla popolazione. Al suo fianco c’era anche il Psi che a poche centinaia di metri di distanza dal Comune di Rende guida anche il capoluogo Cosenza con Franz Caruso. Principe ma anche Pino Aieta, un altro socialista di ritorno alla guida di Cetraro. E come Principe probabilmente un altro rimpianto per il Pd, che a Rende non ci ha capito molto posizionandosi in una coalizione politicamente pasticciata e comunque perdente dimostrandosi anche incapace di connettersi al sentiment del territorio e che a Cetraro manco è stato della partita. Ma non solo. Alla guida del Comune di Paola, sia pure alla guida di una coalizione civica con qualche traccia di centrodestra (Lega, soprattutto), un altro ritorno al profumo forte del Garofano, quello di Roberto Perrotta. E i bene informati attribuiscono una matrice socialista anche a Mario Russo, di nuovo rieletto sindaco di Scalea. All’appello – afferma qualche analista – manca la piazza di Cassano – amministrata per tanti anni da un altro socialista di spicco in Calabria, Gianni Papasso, che ha provato vanamente a trovare una conferma nella figura della candidata Carmen Gaudiano, sconfitta però al primo turno – ma il saldo per i riformisti resta assolutamente positivo. Ed è anche un segnale politico in particolare al centrosinistra: perché in Calabria il campo largo non può, probabilmente, prescindere dai socialisti. Lo fa capire anche questo vento della storia che mai come adesso è anche presente. (redazione@corrierecal.it)
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