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la tragedia

Operaio morto sull’A2, il cordoglio delle istituzioni e dei sindacati

Occhiuto: «Non si può morire di lavoro». I messaggi di vicinanza ai familiari di Mancuso, Lo Moro, Cgil, Cisl e Uil

Pubblicato il: 29/05/2025 – 14:07
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Operaio morto sull’A2, il cordoglio delle istituzioni e dei sindacati

«Esprimo il mio cordoglio della Giunta della Regione Calabria e la più sentita vicinanza ai familiari e ai colleghi dell’operaio tragicamente deceduto oggi mentre era al lavoro sull’autostrada, tra gli svincoli di Altilia e Rogliano. Questa ennesima tragedia ripropone in modo drammatico il tema della sicurezza nei luoghi di lavoro. Il mio governo regionale sta affrontando questa emergenza con urgenza e con il massimo senso di responsabilità, lavorando in sinergia con i sindacati e con le organizzazioni datoriali. L’obiettivo è chiaro: rafforzare la prevenzione, aumentare i controlli e garantire condizioni di lavoro sicure per tutti. Non si può e non si deve morire di lavoro. È inaccettabile e indegno di un Paese civile». Così Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria.

Mancuso: «Una piaga che non accenna ad arrestarsi»

«A nome del Consiglio regionale della Calabria esprimo profondo cordoglio ai familiari dell’operaio tragicamente scomparso mentre si trovava in un cantiere dell’A2 del Mediterraneo nel Cosentino. Una nuova triste giornata macchiata dal sangue di un lavoratore. Purtroppo, quella delle morti del lavoro è una piaga che non accenna ad arrestarsi e che nel nostro Paese ha già mietuto troppe vittime, con altrettante famiglie consegnate alla disperazione. L’impegno delle istituzioni deve essere indirizzato ad affermare la cultura della prevenzione e a rendere i controlli più efficaci per assicurare l’incremento della sicurezza delle persone. Non sono tollerabili né indifferenza né rassegnazione». Così il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso.

Cgil

«La strage sui posti di lavoro continua in modo inaccettabile. Ancora una volta si piange la perdita di un padre di famiglia, vittima di un incidente mortale mentre svolgeva il proprio lavoro. È insopportabile dover assistere al sangue innocente versato sui luoghi di lavoro, e il nostro dolore si trasforma in rabbia e richiesta di giustizia». È quanto affermano il segretario generale della Cgil Calabria, Gianfranco Trotta, e il segretario generale della Fillea Cgil, Simone Celebre, in merito all’ennesimo incidente sul lavoro avvenuto sull’A2 “Autostrada del Mediterraneo”, dove sono in corso i lavori di risanamento strutturale e miglioramento sismico del viadotto “Friddizza”. «Oggi, al km 266 dell’Autostrada del Mediterraneo, tra gli svincoli di Cosenza e Altilia, ha perso la vita Salvatore Cugnetto, 55 anni, di Lamezia, un lavoratore impegnato nell’attività di idrodemolizione – si legge nella nota di Fillea e Cgil Calabria –. Le prime notizie indicano che una lancia si sarebbe improvvisamente liberata durante le operazioni, colpendolo in pieno torace. Nonostante l’intervento tempestivo dei sanitari, non è stato possibile salvarlo. A Salvatore e alla sua famiglia esprimiamo il nostro più profondo cordoglio e vicinanza. Questa ennesima tragedia conferma che il settore dell’edilizia resta il più esposto agli incidenti mortali. La nostra condanna è ferma: nessun lavoratore dovrebbe perdere la vita per il proprio lavoro, nessun figlio dovrebbe piangere il proprio padre per motivi che si possono e si devono prevenire. La responsabilità di questa strage ricade su tutti: imprese, istituzioni e politica. È ora di agire con decisione, di investire realmente in sicurezza, di rafforzare la formazione e di garantire controlli rigorosi. Non possiamo più tollerare che silenzi, ricatti e la paura di perdere il posto di lavoro compromettano la vita di chi lavora. Nell’auspicare che sia fatta piena luce su quest’ennesima morte innocente, chiediamo l’istituzione, a livello nazionale, di una procura dedicata esclusivamente agli infortuni mortali sul lavoro, affinché ogni tragedia venga approfondita e sia fatta giustizia. Non ci fermeremo – concludono Trotta e   Celebre – finché questa strage non sarà fermata. La sicurezza nei luoghi di lavoro deve essere una priorità inalienabile per tutte le istituzioni e tutte le parti sociali. La vita di un lavoratore vale più di ogni profitto».

Cisl

«Oggi ci troviamo a dover affrontare un’ennesima tragedia nel mondo del lavoro, con la tragica scomparsa di Salvatore Cugnetto, un operaio edile che ha perso la vita durante un intervento di idrodemolizione su un cantiere dell’A2». Giuseppe Lavia, Segretario Generale della CISL Calabria, e Christian Demasi, Segretario Generale della Filca Cisl Calabria, esprimono il loro profondo cordoglio alla famiglia di Salvatore. «Siamo attoniti e addolorati per questa perdita inaccettabile. È fondamentale sottolineare che il cordoglio non basta: la sicurezza sul lavoro deve diventare una priorità assoluta nella nostra regione e nel Paese intero. Non possiamo permettere che altri lavoratori perdano la vita nell’adempimento dei loro doveri. Chiediamo quindi un rafforzamento dei controlli e un investimento significativo nella prevenzione e nella cultura della sicurezza. È necessario implementare una strategia nazionale e regionale efficace per fermare questa scia di sangue e garantire un ambiente di lavoro sicuro per tutti. La sicurezza dei lavoratori è un diritto fondamentale e dobbiamo impegnarci affinché venga rispettato».

Uil

«Con profondo dolore apprendiamo la notizia della morte di Salvatore Cugnetto, lavoratore impiegato in attività di idrodemolizione sul Viadotto Friddizza, lungo il tratto cosentino dell’A2. E’ questa un’altra morte sul lavoro nel nostro territorio, l’ennesima, a conferma che stiamo vivendo una vera emergenza alla quale tutti, non solo i sindacati, ma anche la politica, le istituzioni, le autorità pubbliche devono dedicare più attenzione. Siamo stanchi di piangere e contare i morti. Forse c’è chi non si è accorto della gravità di quanto sta accadendo, che questa è un’emergenza ben più grave delle tante a cui ogni giorno vengono dedicati sforzi, polemiche e risorse. Nessun obiettivo produttivo, nessuna urgenza operativa, nessun risultato aziendale può mai giustificare il venir meno del principio supremo della tutela della salute e della sicurezza. L’evento odierno rappresenta, per tutti noi, non solo un momento di dolore, ma anche un richiamo: un richiamo alla vigilanza, alla prevenzione, all’impegno quotidiano per un ambiente di lavoro sicuro. Sono già state avviate tutte le verifiche interne del caso, in collaborazione con gli organi preposti, al fine di accertare con rigore e trasparenza ogni dinamica dell’accaduto.  La sicurezza non è un’opzione. La sicurezza è un dovere. È un valore che riguarda tutti!! Non possiamo più accettare un sistema ispettivo ridotto all’osso, in cui gli stessi ispettori devono controllare una fonderia e un’azienda agricola senza le competenze necessarie. Non si può vigilare sulla sicurezza senza specialisti nei settori più a rischio. Gli organi ispettivi vanno potenziati e specializzati. Punto! Troppi lavoratori muoiono perché non hanno ricevuto una formazione adeguata o perché le certificazioni sono falsificate. E per evitare ciò chiediamo un portale regionale digitale che renda tracciabile ogni attestato di formazione. Basta con i fogli di carta che non valgono nulla. Le aziende devono essere obbligate a usare tecnologie di sicurezza avanzate. Non è accettabile che, nel 2025, si muoia ancora schiacciati da macchine di movimento terra o per mancanza di dispositivi di arresto automatico.  La Calabria non può più essere la terra dove il lavoro uccide. Ogni morte sul lavoro è una ferita che non si rimargina. Non vogliamo più piangere operai, madri, padri, giovani che escono di casa per guadagnarsi il pane e non tornano mai più». Lo affermano Mariaelena Senese, Segretaria generale Uil Calabria e Giacomo Maccarone, Segretario generale FenealUil Calabria.

Lo Moro

«Ci colpisce profondamente la tragica scomparsa di Salvatore Cugnetto, operaio di 55 anni deceduto oggi in un cantiere dell’Autostrada del Mediterraneo. È nel 2025 il terzo caso di morte bianca di un lavoratore di Lamezia Terme: prima Francesco Stella, 38 anni, il 3 gennaio; poi, il 25 gennaio, Maicol Affatato, 26 anni, originario di Mandatoriccio ma residente a Lamezia».  È quanto afferma in un comunicato stampa Doris Lo Moro, candidata del centrosinistra a sindaco di Lamezia Terme, che sottolinea: «Questa catena di lutti non è più tollerabile: ogni vita spezzata rappresenta una sconfitta per le istituzioni e per la società tutta”. “Urge un impegno corale per rafforzare la cultura e la pratica della sicurezza, intensificare i controlli e garantire che ogni lavoratore – conclude Lo Moro – possa operare in condizioni dignitose e protette».

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