«Rafforzare il rapporto con i cittadini per eliminare lo stigma della ‘ndrangheta» – FOTO
La Festa della Repubblica a Catanzaro. L’intervento del prefetto De Rosa. Il sottosegretario Wanda Ferro: «La politica raccolga il messaggio di unità e rispetto»

CATANZARO Unità, condivisione dei valori della democrazia, partecipazione e vicinanza ai cittadini. Su queste direttrici si è celebrata la Festa della Repubblica a Catanzaro. La cornice, inedita, è stata la caserma Pepe-Bettoja dell’Esercito, che ha ospitato le autorità civili e religiose e molti cittadini per celebrare il 2 giugno nel segno della concordia, nel solco tracciato dal messaggio del Capo dello Stato Sergio Mattarella.
Il messaggio del sottosegretario Ferro
A presiedere la cerimonia, aperta dall’alzabandiera e culminata con il deposito di una corona di fiori in omaggio alle vittime di guerra, è stata il sottosegretario all’Interno, Wanda Ferro: «La Festa della Repubblica – ha sostenuto Ferro – rappresenta un momento solenne che ci richiama alle radici comuni della nostra identità nazionale e ai valori che tengono unita la nostra Nazione. Voglio richiamare innanzitutto le parole del presidente Mattarella, che ha auspicato che questa giornata sia vissuta come un’occasione di unità e concordia attorno ai valori fondanti della Repubblica, indicando a tutti noi — cittadini, istituzioni, forze politiche — la strada del rispetto, del dialogo, della responsabilità. È un messaggio che la politica ha il dovere di raccogliere. Perché la dialettica democratica, pur nelle sue legittime contrapposizioni, non può mai degenerare in odio personale, violenza verbale o fisica o nella barbarie di aggressioni e minacce che colpiscono addirittura dei bambini innocenti che hanno la sola colpa di essere figli del proprio avversario. Il 2 giugno rappresenta la memoria viva di chi ha costruito la nostra Repubblica con il sacrificio, spesso con la vita, e per ciascuno di noi deve essere una chiamata alla responsabilità verso la propria comunità, perché la custodisca, la difenda e la renda viva con l’impegno quotidiano. La Repubblica – ha proseguito il sottosegretario all’Interno – non è un insieme di norme e apparati burocratici, ma rappresenta l’anima del nostro popolo, è ciò che ci lega come cittadini, ciò che ci spinge ad agire — e, se necessario, a sacrificarci — in nome di qualcosa che va oltre la dimensione individuale, come testimoniano le donne e gli uomini in uniforme, che ogni giorno scelgono di servire la Nazione».
Il messaggio del prefetto De Rosa
A rimarcare il valore della Festa della Repubblica è stato anche il prefetto di Catanzaro, Castrese De Rosa: «Il presidente Mattarella, nel messaggio che ha inviato a tutti i prefetti, ci chiede di essere cerniere sul territorio, elementi di coesione inter-istituzionale, di privilegiare i rapporti con il territorio, con i sindaci. Noi cerchiamo di farlo al meglio. La Costituzione italiana, per me, è la più bella del mondo: è una Costituzione che cerca di unire, che guarda al futuro. La nostra democrazia – ha ricordato il prefetto De Rosa – si basa proprio sulla partecipazione dei cittadini. Abbiamo voluto celebrare questa giornata in un luogo aperto ai cittadini e non nel chiuso di un teatro proprio per lanciare questo messaggio: stare in mezzo alla gente, perché Repubblica vuol dire far partecipare i cittadini a questo giorno bellissimo». Secondo il prefetto De Rosa le istituzioni «devono avere fiducia nei cittadini. Qui siamo in terra di Calabria, una terra che viene spesso raccontata in negativo per ciò che la deturpa di più: la criminalità organizzata, la ‘ndrangheta. Ma in questi miei primi sei mesi a Catanzaro ho potuto vedere molto di più, molto di ciò che rende bella questa terra: un solidarismo diffuso, un associazionismo che la fa grande. Noi – ha concluso il prefetto di Catanzaro – dobbiamo puntare su questo. Se costruiamo il rapporto con i cittadini, con le associazioni di volontariato, io credo che riusciremo a sconfiggere questa macchia, questo stigma della criminalità che deturpa questa terra e non fa onore né alla Calabria né a Catanzaro». A presenziare alla cerimonia anche il comandante regionale dell’Esercito, colonnello Ugo Gaeta, e il comandante regionale dell’Arma dei carabinieri, generale Riccardo Sciuto. (a. c.)
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