Skip to main content

Ultimo aggiornamento alle 23:51
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 4 minuti
Cambia colore:
 

l’analisi

Urbanistica, usi civici, casa: le “passioni” legislative della politica calabrese

Viaggio nella variegata normativa approvata dal Consiglio regionale per verificare quali sono i temi maggiormente interessati dagli interventi della politica

Pubblicato il: 02/06/2025 – 14:00
00:00
00:00
Ascolta la versione audio dell'articolo
Urbanistica, usi civici, casa: le “passioni” legislative della politica calabrese

LAMEZIA TERME Urbanistica, usi civici, demanio, alloggi popolari, organizzazione della struttura della Giunta. Cos’hanno in comune questi temi apparentemente slegati l’uno dall’altro? In Calabria hanno in comune il fatto di essere i “territori” più battuti dalla politica regionale nell’attività legislativa che si concretizza in Consiglio regionale. Norme risalenti nel tempo che via via hanno registrato modifiche e aggiustamenti, necessari sicuramente per un adeguamento ai tempi, cambiati rispetto alla prima iniziativa legislativa in Consiglio regionale, ma a volte motivati anche da interessi contingenti e molto particolari, magari legati anche a esigenze elettorali: ci sono casi di leggi che hanno subito una trentina di ritocchi, un numero un po’ difficile da spiegare solo con la “manutenzione” normativa.

Dall’urbanistica all’edilizia popolare

E’ il caso della legge urbanistica della Regione Calabria, varata la prima volta nel 2002, con quella che è passata alla storia politica e istituzionale come la riforma Gallo, da Dionisio Gallo, all’epoca assessore regionale al ramo.  Disciplina “la pianificazione, la tutela ed il recupero del territorio regionale, nonché l’esercizio delle competenze e delle funzioni amministrative ad esso attinenti”, recita l’articolo 1 della legge urbanistica, articolo che è rimasto come la cornice dell’impianto: per il resto, da 23 anni a questa parte la legge urbanistica è stata ritoccata per ben 34 volte, solo 6 in quest’ultima legislatura regionale. Indubbiamente ci sono motivi seri di aggiornamento, ma dai e dai le modifiche possono servire anche ad allentare qualche vincolo che non piace e ad allargare qualche maglia troppo stretta… Trenta “ritocchi” anche per la legge 7 del 1996 sulla struttura organizzativa della Giunta regionale (7 le modifiche apportate in questa legislatura): qui sicuramente hanno inciso i tanti cambiamenti nel comparto pubblico ma anche la particolare “attenzione” della politica alla macchina burocratica e amministrativa della Regione. Politica poi particolarmente “sensibile” al tema degli usi civici, diritti di godimento collettivo su terreni, sia pubblici che privati, diritti che dunque incrociano direttamente gli interessi dei cittadini: tra modifiche e integrazioni la normativa degli usi civici, fissata la prima volta nel 2007, è stata rivisitata in Consiglio regionale 24 volte, ben 4 volte nella legislatura in corso (con due interventi normativi adottati a poca distanza l’uno dall’altro). Quanto al demanio marittimo, regolamentato a livello regionale la prima volta nel 2005, il testo, tra proroghe, differimenti e quant’altro, è stato modificato ben 17 volte, 3 volte in questa legislatura. Altro tema legislativamente molto “caro” alla politica calabrese è quella della edilizia residenziale pubblica, tema che incrocia il diritto alla casa, con tutto quello che ne consegue in termini di rapporto diretto con i cittadini (che sono elettori…): la normativa sulla locazione, risalente al 1996, è stata rivista 20 volte (due in questa legislatura), quella sulla regolarizzazione degli alloggi occupati senza titolo, adottata nel 1995, è stata ritoccata 10 volte.

Le altre modifiche

Ovviamente ci sono tanti altri settori sottoposti a rivisitazioni normative nel corso degli anni, dai trasporti alla sanità, dall’anti-‘ndrangheta alla forestazione, ma qui i numeri sono molto più contenuti. Ci sono poi temi che spesso hanno occupato l’attenzione della politica calabrese come quello dei vitalizi dei consiglieri regionali, eliminati tre legislature fa ma ogni tanto rispolverati alla “chetichella” (salvo essere di nuovo stoppati per le polemiche che hanno portato puntualmente la Calabria al centro dell’attenzione – e della riprovazione – mediatica nazionale). Ci sono poi anche casi di normative approvate in questa legislatura ma poi più volte modificate sull’onda di minacce di impugnazione del governo o di pecche nella stesura iniziale: è il caso della legge istitutiva di Azienda Zero o di quella sui servizi locali dell’ambiente (con la creazione di Arrical), o delle graduatorie in sanità. In tutta questa “smania” modificativa la “Costituzione” della Regione Calabria, il suo Statuto, del 2004, è stato ritoccato sei volte, l’ultima dieci anni fa, ma forse a breve potrebbe toccare anche allo Statuto… Del resto, in 10 anni un po’ di cose sono cambiate… (a. cant.)

Il Corriere della Calabria è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato

Argomenti
Categorie collegate

x

x