ROMA La Corte di Cassazione (settima sezione) ha confermato la condanna a 5 anni, inflitta in primo grado, nei confronti di un 22enne nato in Germania, ma residente a Melissa (ne abbiamo parlato qui) accusato di aver abusato di una coetanea. Si tratta di una 21enne di origini umbre ma in vacanza nella città di Crotone (difesa dall’avvocato Chiara Penna).
Il difensore dell’imputato aveva chiesto il patteggiamento, ma la proposta non era stata accolta perché ritenuta dal pubblico ministero Rosaria Multari – visti i reati contestati – «incongrua e inammissibile». Il processo a carico del giovane è proseguito con il rito abbreviato, fino alla sentenza di condanna, poi confermata in appello. Il pm nei suoi confronti aveva invocato una pena pari a 4 anni e 8 mesi, il giudice – invece – ha deciso per un provvedimento più severo.
La vittima di violenza, ha avuto modo di raccontare, in aula, gli abusi subiti. Dopo aver accettato un passaggio, il 22enne avrebbe mostrato interesse nei confronti della 21enne avanzando richieste sessuali esplicite. Prima le avrebbe «toccato il corpo» costringendola a «praticargli del sesso orale», poi l’avrebbe «costretta ad una penetrazione» e nel «riprendere la scena con il suo telefono cellulare malgrado l’assenza del consenso della vittima», le avrebbe «morso il collo», cagionandole un’escoriazione. (f.b.)
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