Il futuro del teatro in Calabria. La strategia “ordinaria” e “straordinaria” della Regione
Gli interventi previsti e le azioni contenute nel Piano triennale adottato dalla Giunta per il sostegno al comparto, con una particolare attenzione alla valorizzazione del teatro amatoriale

LAMEZIA TERME «Consolidare i successi raggiunti e ampliare il sostegno a diversi ambiti di intervento, tra i quali un capitolo a parte va dedicato anche al teatro amatoriale». E’ questo l’obiettivo generale che si pone il Piano triennale 2025-27 degli interventi per il teatro in Calabria: il piano, approvato dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore Caterina Capponi e ora all’esame della competente commissione del Consiglio, attua la legge regionale del 2017, una legge che sebbene ha abbia sicuramente bisogno di un “adeguamento” «rappresenta tuttora un’opportunità unica per il teatro calabrese di crescere e svilupparsi, creando un sistema teatrale più organizzato, efficiente e in grado di competere a livello nazionale». Il Piano, che mira a creare «un sistema teatrale calabrese sempre più dinamico, competitivo e in grado di offrire opportunità di crescita artistica e professionale a tutti gli operatori del settore», ha carattere programmatico e non prevede stanziamento di risorse (rinviandosi per queste ai Piani annuali): due le linee strategiche individuate dalla Regione, quella degli interventi ordinari e degli interventi straordinari, a loro volta declinati in singole azioni.
Linea strategica 1 – Interventi ordinari
Gli interventi ordinari – si specifica nel piano – «si concentrano sul finanziamento delle compagnie di produzione e delle residenze teatrali. Si tratta di misure fondamentali per sostenere la creatività artistica, incentivare la produzione di nuovi spettacoli e favorire la crescita professionale degli operatori del settore». La prima azione è il sostegno alle compagnie di produzione, con un focus sul rafforzamento del settore: «A tal fine, si prevede un consolidamento qualitativo del numero di soggetti potenzialmente beneficiari dei finanziamenti», e il sostegno finanziario a compagnie di produzione teatrale in possesso dei requisiti previsti dalla legge del 2017 (come un progetto produttivo che abbia particolare attenzione alla nuova drammaturgia contemporanea italiana, al rinnovamento del linguaggio teatrale e al recupero del patrimonio e dell’identità regionale, l’autonomia organizzativa e gestionale, l’elevata qualificazione artistica) e a compagnie di produzione teatrale che nei trienni precedenti non abbiano mai beneficiato di finanziamenti . La seconda azione riguarda il sistema regionale delle residenze teatrali con un sostegno strutturato per la creazione artistica: qui l’obiettivo della Regione è rilanciare l’idea progettuale di avere anche in Calabria un Centro di Residenza.
Linea Strategica 2 – Interventi straordinari
Priorità poi agli interventi straordinari come «ulteriore tassello della strategia di rafforzamento del teatro professionale in Calabria», prosegue il Piano regionale sul teatro. «Gli interventi straordinari comprendono un’ampia gamma di azioni mirate a promuovere lo sviluppo del teatro in Calabria a 360 gradi». Tra queste, spicca l’azione che riguarda i Centri di produzione teatrale, cioè i centri che svolgono attività di produzione e di esercizio presso un massimo di tre sale teatrali, gestite direttamente e munite delle prescritte autorizzazioni previste dalla normativa vigente, per un totale di almeno trecento posti con una sala di almeno duecento. La seconda azione riguarda la distribuzione, prevedendosi «il finanziamento di attività volte a favorire la circuitazione degli spettacoli teatrali in Calabria e fuori regione, ampliando così il pubblico e le opportunità per le compagnie». Quindi, Reti di teatri e circuiti teatrali regionali, festival e rassegne (la legge 19/2017 offre alla Regione Calabria la possibilità di sostenere l’organizzazione di un festival di rilevanza regionale sul teatro, attraverso l’assegnazione, previa selezione, a un soggetto pubblico o privato) perché questi «svolgono un ruolo fondamentale nel completare il quadro della programmazione teatrale su tutto il territorio, garantendo un’offerta culturale diversificata e accessibile a tutti i cittadini». L’obiettivo è quello di «favorire la costruzione di un cartellone unitario (es. festival regionale del teatro), capace di mettere in relazione e valorizzare le diverse realtà territoriali, con particolare attenzione ai capoluoghi di regione, che per natura e infrastrutture rappresentano nodi centrali del sistema culturale regionale. Questa impostazione mira a superare la logica della sporadicità o della semplice “occasionalità” degli eventi». Altre azioni previste dalla Regione riguardano i progetti speciali che puntano alla valorizzazione del patrimonio storico-artistico e dei luoghi culturali e ambientali di pregio, promuovendone la conoscenza attraverso il teatro, o puntano alla inclusione sociale (coinvolgendo comunità marginalizzate o gruppi specifici di popolazione), la formazione del pubblico e l’attrazione di nuovo pubblico, e infine il sostegno alla qualificazione delle attrezzature, adeguandole agli standard e garantendo spazi adeguati alla produzione e rappresentazione degli spettacoli. Inoltre, si rimarca la campagna di ascolto “Il Teatro in Calabria”: «Per la prima volta per questo comparto – si legge nel Piano triennale – la Regione Calabria, ha avviato una campagna di ascolto rivolta a tutte le compagnie teatrali del territorio iscritte nel registro regionale. L’iniziativa è nata con l’obiettivo proprio di raccogliere le opinioni, le esigenze e i suggerimenti degli operatori del settore per costruire una programmazione teatrale sempre più inclusiva, dinamica e rispondente alle necessità del comparto». Infine, l’obiettivo della valorizzazione del teatro amatoriale, che a detta della Giunta riveste «un ruolo fondamentale nella società, sia come trampolino di lancio per aspiranti professionisti, sia come prezioso momento di aggregazione e crescita»: da qui l’idea di azioni «di sostegno e valorizzazione delle compagnie amatoriali con l’obiettivo di aumentare quell’11,8% della popolazione calabrese, che secondo l’Istat, non usufruisce di spettacoli teatrali nel corso dell’anno, mentre la media nazionale è del 2%, nella convinzione che questo tipo di teatro possa, a livello territoriale, per la sua vicinanza alla gente comune, contribuire in misura considerevole alla diffusione della cultura teatrale». (c. a.)
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