La musica come cura, inclusione e benessere: successo a Vibo per il convegno sulla musicoterapia
Organizzato dal conservatorio Torrefranca, dove si terrà un biennio dedicato alla musicoterapia. Si tratta dell’unico in Calabria e vanta già numerosi iscritti

VIBO VALENTIA La musica come strumento per la cura e l’inclusione delle persone più bisognose e per promuovere il benessere personale e sociale. Si è discusso di questo al II Convegno nazionale DSA, Disabilità e AFAM “Musicoterapia: formazione e professione per la cura della Persona”, promosso dal Conservatorio “Fausto Torrefranca” di Vibo Valentia e svoltosi sabato nella splendida cornice dell’ex Convento dei Gesuiti. Un evento unico in Calabria, in cui è stato presentato anche il biennio di teorie e tecniche della musicoterapia, che prenderà il via da settembre al conservatorio vibonese. L’introduzione dell’evento, coordinato dalla professoressa Chiara Macrì, è stata affidata alla parole del presidente della provincia Corrado L’Andolina, al presidente del Conservatorio Antonello Scalamandrè, al direttore Vittorino Naso, a monsignor Giuseppe Fiorillo e a Sonia Falcone, responsabile regionale dell’associazione italiana professionisti della musicoterapia. Nel corso della giornata si sono susseguiti esperti di rilievo nazionale e internazionale, ascoltati un’aula gremita di studenti.
Un biennio dedicato alla musicoterapia
«Un momento molto importante per la comunità» ha spiegato Chiara Macrì, docente del conservatorio e coordinatrice del biennio. «Abbiamo già avuto tantissimi iscritti. Si tratta di un percorso entusiasmante che vede direttamente i ragazzi operativi sul territorio dopo la formazione». Anche grazie, aggiunge, a convenzioni con le istituzioni come l’Asp e strutture locali come la Casa della Carità. «La musicoterapia è la possibilità attraverso la musica di connettersi con tutto quello che è il tessuto sociale. In un contesto in cui c’è difficoltà a stare insieme e a prendersi cura l’uno dell’altro, noi vogliamo farlo partendo dai nostri alunni e prendendoci cura anche delle situazioni difficili che ci sono sul territorio». Un percorso dunque «sia formativo che operativo, perché si ha la possibilità di applicarlo subito sul territorio». Il biennio, le cui iscrizioni chiuderanno l’8 settembre, è uno dei nove presenti in tutta Italia, l’unico tra Avellino e Palermo. «Abbiamo iscritti anche da fuori regione e siamo il più numeroso d’Italia. Il conservatorio di Milano ne ha 4-5 all’anno, noi ora ne abbiamo 22. Ne siamo molto felici ed orgogliosi anche perché la qualità formativa è molto alta. I docenti arrivano dalle scuole di musicoterapia più prestigiose del paese, li abbiamo scelti per dare il massimo ai nostri ragazzi».
La soddisfazione del direttore Naso
Soddisfatto anche Vittorino Naso, direttore del Conservatorio: «Questo è il secondo convegno che facciamo, il primo lo abbiamo fatto nel 2022. L’inclusività è un valore per il Conservatorio, lavoriamo nell’inclusione per persone che hanno disturbi specifici dell’apprendimento ma che non per questo devono essere preclusi ad imparare uno strumento musicale e ad essere inseriti nel mondo AFAM». Un esempio, anche, di come funzioni la sinergia tra le istituzioni locali: «Il conservatorio è un’istituzione universitaria ma è ben calata dentro la realtà di Vibo. Quindi ha una connessione con tutte le altre istituzioni, ma è doveroso che sia così». Il convegno si inserisce in un vasto programma di eventi, tra concerti, seminari e masterclass, organizzati dal Torrefranca: «Noi offriamo una serie di masterclass di altissimo livello che stanno proseguendo, sono cominciate già mesi fa e proseguiranno per tutto l’anno. Abbiamo la stagione dei concerti del Conservatorio, avremo a fine luglio il Festival di Jazz Internazionale che attrarrà personalità del mondo del jazz di livello altissimo e poi proseguiremo con tutta l’attività del Conservatorio, con i convegni, con l’attività della didattica. È un lavoro a 360° che il Conservatorio offre a tutta la collettività». (redazione@corrierecal.it)
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