Zoro risponde a Furgiuele: «A Trame non cerco visibilità, ho solo risposto agli inviti»
Il conduttore di Propaganda: «Non lo conoscevo fin quando non ha fatto il segno della XMas in aula. Sul lavoro sono oggettivo, tornerò a Lamezia»

LAMEZIA TERME «Con la politica, soprattutto ai tempi di Gazebo in Rai, abbiamo avuto qualche problema più serio di Furgiuele». Minimizza i termini della polemica, ironizza ma risponde punto per punto al parlamentare salviniano, Diego Bianchi, nel talk serale con Patty Torchia nell’ambito di Trame 2025.
«Bene il dibattito ma non mi piace che si facciano le pulci al mio lavoro» ha detto “Zoro” in riferimento alla dichiarazione di Furgiuele su Roberto Saviano: «E’ la terza volta che rispondo all’invito di Trame e accetto, ringraziando. Né io né tantomeno Saviano abbiamo bisogno di cercare visibilità qui, semmai è Saviano che dà visibilità alle cause del festival. Quello di Furgiuele è un mondo alla rovescia come il libro di Vannacci… Non lo conoscevo fin quando l’ho visto in aula fare il segno della X Mas mentre altri cantavano Bella Ciao, salvo poi dire a un cronista di agenzia che era il simbolo di X Factor. Dice che non accetto il contraddittorio? È lui che oggi mi ha chiamato in causa senza contraddittorio con quella dichiarazione».
Ancora sul parlamentare lametino, Bianchi sorride «ha fatto mezza campagna elettorale sulla mia puntata» e lo definisce «il tipico leghista calabrese per come ce lo aspetteremmo, con tutti i cliché». Il conduttore e autore di Propaganda respinge anche le accuse di aver offeso i santi e San Francesco di Paola in particolare («la strumentalizzazione delle religione da parte della politica non mi piace: oggi Trump ha dichiarato guerra ringraziando Dio, una cosa da brividi», chiosa) e ribatte a chi gli imputa di essere dichiaratamente di sinistra: «Vengo da quella parte politica ma nel mio lavoro credo di essere oggettivo: a Lamezia ad esempio ho intervistato tutti e tre i candidati a sindaco». Sulla sfida persa da Doris Lo Moro dice «qualcuno del Pd sicuramente non l’ha votata», e dal pubblico qualcuno dice «almeno duemila».
A fine talk (dopo la promessa di tornare a Lamezia, dove ha raccontato la storia della famiglia Ciriaco proprio grazie a Trame) anche l’annuncio-boutade della presenza di Furgiuele: è un sosia. C’è da scommettere che il salviniano, comunque, replicherà. (redazione@corrierecal.it)
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