Caos Pd Cosenza: si dimette Giorno, presidente della Commissione congressuale
Incandidabili quattro nomi in campo con Le Fosse in altrettanti collegi: di fatto Lettieri vincerebbe a tavolino

COSENZA Cresce la tensione all’interno della Commissione per il congresso provinciale del Pd, dove alcuni rappresentanti vicini alla candidatura di Lettieri starebbero spingendo per la non approvazione delle liste collegate a Le Fosse in quattro collegi, motivando la richiesta con la presenza di quattro candidati non risultanti regolarmente iscritti al partito.
Una scelta che, se accolta, determinerebbe di fatto la vittoria a tavolino di Lettieri, escludendo il principale sfidante dalla competizione in una parte rilevante del territorio.
Tuttavia, secondo l’orientamento giurisprudenziale consolidato della Commissione nazionale di garanzia del Pd, la presenza di candidati non iscritti non comporta l’invalidazione dell’intera lista, ma la semplice esclusione dei singoli nomi irregolari, con conseguente riformulazione dell’ordine in base al criterio di parità di genere.
In questo clima, il presidente della Commissione, Salvatore Giorno, ha appena ufficializzato le dimissioni, ritenendo svuotato il ruolo tecnico dell’organismo, trasformato – a suo dire – in strumento politico al servizio delle mozioni.
Il documento di Giorno
A spiegare la genesi delle dimissioni è lo stesso Giorno: “La Commissione su proposta di Tommaso Savoia e con il voto favorevole oltre che dello stesso anche di Adelaide Maradei e Giovanna Oliverio e voto contrario di Salvatore Giorno e Raffaele Zuccarelli, preso atto che nelle liste dei collegi 1, 2, 5 e 6, collegate al candidato alla Segreteria provinciale Le Fosse, risultano presenti candidati non iscritti nell’anagrafe del Partito (rispettivamente: Cipolla – collegio 1; Saraceni – collegio 2; Righetti – collegio 5; Basile – collegio 6), rileva la violazione dell’art. 11, comma 1, del Regolamento congressuale, che riserva l’elettorato passivo esclusivamente agli iscritti presenti nell’Anagrafe certificata 2024 ovvero ai nuovi iscritti 2025 in modalità online entro il 16 aprile”.
Ne consegue, secondo il dem cosentino, “la necessità di procedere alla cancellazione dei suddetti candidati, i quali risultano incandidabili. Tale intervento comporta, per ciascuna delle quattro liste interessate, il venir meno del rispetto dell’alternanza di genere, come prescritto, a pena di inammissibilità, dall’art. 12, comma 4, del medesimo Regolamento.
Liste non ammissibili
“Ritenuto che l’inserimento di soggetti privi dei requisiti di candidabilità si configuri come una violazione sostanziale della normativa congressuale e comprometta la regolarità delle liste, la Commissione delibera la non ammissione delle liste presentate nei collegi 1, 2, 5 e 6, collegate al candidato Le Fosse, per violazione del combinato disposto degli artt. 11, comma 1, e 12, comma 4, del Regolamento”.
“Sulla proposta di delibera, il rappresentante della mozione Le Fosse, Antonio Ciacco, stigmatizza con profonda indignazione la sostanza della stessa, che è smaccatamente pretestuosa e evidentemente finalizzata a non far celebrare il congresso. La proposta così formulata usa ferocemente violenza al dettato normativo consacrato dalle norme regolamentari, che in nessun articolo prevedono una siffatta soluzione. Di modo che la proposta viola il regolamento congressuale e, a tal proposito, si chiede al proponente di indicare sulla base di quale norma regolamentare è stata formulata la proposta medesima“.
“Il membro della Commissione Giovanna Oliverio, in risposta alla dichiarazione del rappresentante della mozione del candidato Le Fosse, specifica che, posto il principio invalicabile di cui all’art. 12 relativamente alla inammissibilità delle liste nel caso di mancato rispetto dell’alternanza di genere, la commissione provinciale ha chiesto, con verbale del 20 giugno, di avere lumi applicativi da parte della commissione regionale. A tutt’oggi non è pervenuta alcun risposta ufficiale, pertanto si ritiene che, approvando la mozione proposta dal collega Savoia, si applichi in maniera letterale il combinato disposto degli artt. 11 e 12 del regolamento per il congresso della regione Calabria” si legge ancora nel documento sottoscritto da Salvatore Giorno.
Dimissioni irrevocabili
“A margine della votazione e del verbale di cui sopra, il sottoscritto Presidente Salvatore Giorno, preso atto che, ancora una volta, è stato messo in minoranza dalla Commissione che presiede e nel caso di specie che ciò è avvenuto per una esclusiva valutazione politica su una questione invero meramente tecnica in merito alla quale lo stesso presidente aveva prodotto decisioni della Commissione nazionale di garanzia, in contrasto con il deliberato odierno, rassegna le proprie irrevocabili dimissioni da presidente e da membro della Commissione provinciale per il congresso di Cosenza. La decisione è motivata oltre che dalle suddette valutazioni, anche da ragioni personali che non consentono purtroppo il permanere nel ruolo in questa fase del congresso”. (EFur)