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lo scontro

Pride di Catanzaro, la polemica si infiamma. La Lega: «Usati fondi comunali»

Da Riccio a Sasso a Furgiuele, il Carroccio contesta il sostegno dell’amministrazione Fiorita a un evento ritenuto «profondamente divisivo e lontano anni luce dai reali bisogni della cittadinanza»

Pubblicato il: 23/06/2025 – 15:20
Pride di Catanzaro, la polemica si infiamma. La Lega: «Usati fondi comunali»

CATANZARO Una polemica che esplode e travalica anche i confini locali. E’ sempre più scontro politico sul Road to Pride, l’evento che si terrà il 26 e 27 giugno a Catanzaro come lancio al Pride in programma nel capoluogo calabrese nel 2026. Nei giorni scorsi centrosinistra e centrodestra si sono già accapigliati sul tema, oggi ad alzare i toni è la Lega, con il capogruppo in Consiglio comunale Eugenio Riccio, che contesta aspramente una delibera della Giunta comunale guidata dal sindaco Nicola Fiorita. Delibera che – sostiene Riccio – «rappresenta uno dei punti più gravi della deriva ideologica di questa amministrazione. Con quell’atto – che concede il patrocinio istituzionale e un contributo economico al progetto Road to Pride 2026, promosso da Arciequa Catanzaro Aps – il Comune non promuove l’inclusione, ma abbraccia una visione profondamente divisiva e lontana anni luce dai reali bisogni della cittadinanza», aggiunge l’esponente della Lega. «Non bastava il patrocinio istituzionale: si pretende anche – sostiene Riccio – che i cittadini catanzaresi finanzino – persino con un buffet – un’iniziativa che risponde a una logica identitaria ed escludente. Si invocano i diritti, ma si calpesta il principio di equità e imparzialità che ogni amministrazione dovrebbe garantire. Così facendo, si istituzionalizza una colonizzazione ideologica inaccettabile. Siamo dinanzi all’utilizzo improprio delle istituzioni pubbliche per veicolare visioni ideologiche che nulla hanno a che fare con i valori fondanti della nostra società. Si travestono da inclusione delle imposizioni identitarie che minano la coesione sociale e offendono la sensibilità della maggioranza silenziosa».

La delibera “incriminata”

La Lega all’attacco

Riccio lancia un appello «non solo al centrodestra ma anche al mondo cattolico, alla società civile, e alle aree del centrosinistra che ancora credono nella tradizione e nel buon senso», affermando che «serve un fronte largo e compatto per chiedere, senza tentennamenti, il ritiro della delibera. Se il sindaco non farà un passo indietro – conclude il capogruppo comunale della Lega – chiedo ufficialmente che il centrodestra unito si faccia promotore di un blocco ad oltranza dei lavori del Consiglio comunale. Non è una battaglia ideologica, è un dovere verso i cittadini che ci hanno affidato la rappresentanza dei loro valori. La città di Catanzaro non può e non deve diventare il laboratorio di un’agenda progressista scollegata dalla realtà. Abbiamo già visto – con l’esperienza dei campi rom – dove portano gli slanci ideologici privi di pragmatismo: a problemi ingestibili, incancreniti nel tempo. Non commettiamo lo stesso errore sotto le insegne dell’inclusione ideologica». A raccogliere la denuncia di Riccio il parlamentare della Lega, Rossano Sasso, già commissario del partito in Calabria: «I sindaci di sinistra continuano a utilizzare soldi pubblici per finanziare manifestazioni ideologiche Lgbtq contro il Governo di centrodestra, che spesso si trasformano in atti osceni in luogo pubblico. Dopo l’eclatante caso di Roma, arriva quello di Catanzaro, dove, grazie alla denuncia politica del consigliere comunale della Lega Eugenio Riccio, abbiamo scoperto che l’amministrazione comunale ha pensato bene di spendere 2000 euro per finanziare un evento di due giorni di preparazione al Gay Pride, che si terrà… nel 2026! Questi soldi – prosegue Sasso – sono stati reperiti da un fondo dedicato alle manifestazioni scolastiche, e questo ci indigna e al tempo stesso ci turba profondamente. Infatti, da un lato avremmo preferito una destinazione diversa per quei soldi, qualcosa di più utile per i bambini di Catanzaro; dall’altro, il binomio scuola-manifestazioni Lgbt ci preoccupa non poco, soprattutto alla luce delle dichiarazioni di diversi amministratori comunali che hanno annunciato di voler “coinvolgere le scuole” in questo percorso che porterà al Gay Pride. Non lo permetteremo: in Parlamento, la Lega ha già fatto approvare una risoluzione che vieta l’ideologia gender nelle scuole, e stiamo per approvare una legge che impone il consenso informato delle famiglie su certe tematiche a scuola. La sinistra organizzi pure tutte le sfilate arcobaleno che desidera, possibilmente senza utilizzare soldi pubblici e, soprattutto, lasciando stare i bambini e la scuola. All’educazione dei figli – conclude Sasso – ci pensano la mamma e il papà, non qualche militante di sinistra». A rincarare la dose anche Domenico Furgiuele, deputato della Lega: «A Catanzaro infatti l’amministrazione ha destinato 2mila euro, tolti da un fondo dedicato alle manifestazioni scolastiche, e quindi a progetti per i ragazzi, per un evento propedeutico al Gay Pride del 2026. Troviamo inaccettabile il coinvolgimento delle scuole in queste iniziative ideologiche. La Lega è sempre attenta a questa tematica e vigilerà in Parlamento e sul territorio. Nessuno pensi di poter usare la scuola, e i fondi pubblici, come passe partout per diffondere teorie gender».(c. a.)

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