Cosenza, Accardi: «Guarascio come Zamparini, trattative saltate e il Palermo è fallito»
Così il noto procuratore sportivo a “I fatti del calcio”: «Società bloccata, la situazione sta sfuggendo di mano al patron»

COSENZA Parole dure ma lucide, quelle pronunciate da Beppe Accardi nell’ultima puntata de “I Fatti del Calcio”, programma condotto da Giuseppe Milicchio su L’Altro Corriere Tv. Il noto procuratore sportivo ha tracciato un’analisi schietta della retrocessione del Cosenza, evidenziando come i segnali di crisi fossero evidenti già da tempo.
«Negli ultimi anni, che il Cosenza fosse a rischio retrocessione era evidente. Solo grazie all’abilità dello staff tecnico il club è riuscito a salvarsi in extremis. Ma se si continua a sfidare la sorte, prima o poi si cade, e quest’anno è successo».
Secondo Accardi, la perdita della Serie B rappresenta una ferita profonda non solo per la città, ma per tutto il calcio del Sud: «Cosenza è una piazza importante, con una grande tradizione sportiva. Non può permettersi di sprofondare in Serie C. È una situazione che fa male, ma deve servire da monito: bisogna fare ordine e ripartire subito, creando le condizioni per allestire una squadra competitiva, in grado di vincere il campionato».
Il nodo societario e il ruolo di Guarascio
La critica più decisa arriva però sul fronte della governance. Accardi punta il dito contro la gestione del presidente Eugenio Guarascio, accusato di immobilismo: «Ho la sensazione che Guarascio sperasse in una soluzione spontanea, che sia Alvini che Delvecchio (rispettivamente tecnico e ds, ndr) trovassero una via d’uscita. Ma trovarsi con due contratti importanti sulle spalle e non prendere decisioni concrete è indice di una gestione bloccata. Oggi è evidente che la situazione gli stia sfuggendo di mano».
L’interrogativo di fondo, per Accardi, è uno solo: «Qual è l’intenzione reale del presidente? Finché non verrà chiarito questo punto, sarà difficile costruire qualcosa. Quando emerse l’indiscrezione sull’imprenditore Oliva (vicino all’acquisizione del club rossoblù, ndr) , mi informai: mi risultò come una figura solida, seria. Poi si è parlato di fondi arabi, di altri acquirenti… ma alla fine non si è concretizzato nulla. Sembra la storia di Zamparini a Palermo, quando ogni trattativa sfumava misteriosamente. Quel caos, alla lunga, ha portato al fallimento».
«Il caos Serie B? Stiamo toccando il fondo»
Accardi ha poi ampliato lo sguardo sullo scenario nazionale, commentando con toni molto critici le ultime vicende legate alla Serie B, in particolare l’esclusione del Brescia per presunte irregolarità fiscali. «Mi aspetto una reazione forte da parte di Cellino. Conoscendolo, il suo silenzio in questo momento non è casuale: sta solo preparando l’attacco. E fa sorridere che tutto questo sia esploso a fine campionato per un illecito amministrativo risalente a febbraio». Il punto critico, secondo Accardi, è l’inefficienza degli organi di controllo: «Parliamo tanto di rigore e trasparenza, ma com’è possibile che nessuno abbia fatto verifiche in tre mesi? Quando entrano in gioco società terze per i crediti d’imposta, è compito della Federazione fare gli opportuni accertamenti. Invece, stranamente, succede tutto quando la stagione è già conclusa. Sorgono dubbi legittimi». E lancia un’ipotesi provocatoria: «Se la Sampdoria non fosse stata coinvolta indirettamente, forse non sarebbe successo nulla. Ogni anno assistiamo a situazioni paradossali, ma stavolta si è davvero toccato il fondo».
Accardi chiude con un’amara riflessione sullo stato generale del calcio italiano: «Stanno togliendo la voglia a chiunque operi in questo mondo. E non è solo colpa delle Federazioni o delle Leghe. È l’intero sistema ad aver bisogno di una rifondazione, compresa la mia categoria». (f.v.)
Il Corriere della Calabria è anche su Whatsapp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato