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la “querelle”

«Il Cinema Orso ormai è un rudere». Il Comune di Catanzaro perde (anche) al Consiglio di Stato

I giudici di Palazzo Spada respingono l’appello del Mic e dell’amministrazione cittadina, che voleva acquisire al proprio patrimonio un edificio storico ma ormai decadente

Pubblicato il: 24/06/2025 – 10:24
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«Il Cinema Orso ormai è un rudere». Il Comune di Catanzaro perde (anche) al Consiglio di Stato

CATANZARO «Il Consiglio di Stato mette la parola “fine” alle aspirazioni del Comune di Catanzaro di riprendersi i “ruderi” dell’ex Cinema Orso. Con sentenza della sesta sezione i giudici di Palazzo Spada hanno rigettato gli appelli proposti sia dal Comune che dal Ministero della Cultura (che aveva apposto il “vincolo”) accogliendo in pieno le difese svolte per conto della società Accamedia dagli avvocati Alfredo Gualtieri e Demetrio Verbaro». Lo riferisce una nota. In particolare, il Comune di Catanzaro aveva esercitato diritto di prelazione per l’acquisto del “Cinema Orso” al proprio patrimonio, trovando la opposizione della società “Accademia”. La sentenza del Consiglio di Stato (consultabile alla fine di questo articolo) – prosegue la nota – «conferma a pieno la decisione di primo grado del Tar Calabria ritenendo “non meritevoli di accoglimento” tutte le censure svolte dagli appellanti Comune e Ministero. Ha ribadito, tra l’altro: “che dalla descrizione contenuta nella relazione tecnico-scientifica, su cui si fonda la decisione, non si evincono caratteristiche architettoniche di particolare pregio o ricercatezza, anche in considerazione del fatto che sopravvivono soltanto dei muri perimetrali, in pessimo stato di conservazione. Ne fanno fede le rappresentazioni fotografiche dimesse in atti e le immagini riportate anche nella perizia degli istanti, dalle quali emerge chiaramente che il “rudere” citato nella relazione tecnica è oggi costituito dai resti delle quattro mura perimetrali di un immobile a suo tempo destinato a cinema, e come evidenziato nella relazione della Soprintendenza, distrutto dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, ricostruito ex novo nel 1953, poi abbandonato dal 1979 ed è attualmente in uno stato “fatiscente” (senza pavimenti e muri divisori interni)”. Ed ha aggiunto: “Come osservato persuasivamente dalla difesa di parte appellata (Gualtieri e Verbaro), il bene da tutelare e valorizzare, per quello che era, sostanzialmente non esiste più e, in quanto “inesistente”, ha perso ogni collegamento con il “bene” materiale, con il “luogo astratto e del mero ricordo di quello che fu”. Non conta che il cinema Orso fosse, appunto, un cinema e come tale utilizzato all’epoca, ma conta se ciò che concretamente è rimasto oggi del cinema Orso possa – ragionevolmente – costituire testimonianza di espressione di cultura o comunque di storia meritevole di considerazione e tutela. Giustamente – conclude la nota –  il Tar ha ritenuto che non sia così”.  Si chiude, così, una vicenda sulla quale l’attuale amministrazione comunale aveva inteso porre uno dei punti fondamentali del suo programma per il rilancio culturale del quartiere Lido e per riportare alla memoria collettiva il ricordo di un edificio “del passato” ridotto, però, come gli stessi giudici attestano, ad un vero e proprio “rudere”».

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