Appalti truccati nelle carceri: indagini su un ingegnere del Provveditorato
Perquisizioni in tutta Italia e accuse di corruzione, falso e turbativa d’asta

MILANO La Procura di Milano sta indagando per l’ipotesi di corruzione in una inchiesta con al centro un ingegnere, in servizio al Provveditorato regionale per la Lombardia – Dipartimento per l’amministrazione penitenziaria, in relazione alla sua funzione di progettista e direttore dei lavori in alcune carceri. Il Nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza di Milano ha eseguito stamattina perquisizioni in tutta Italia nei confronti di più persone, alcune con funzioni al Provveditorato regionale per la Lombardia, dove sono in corso anche acquisizioni di documenti. Le accuse al centro dell’inchiesta sono turbativa d’asta, falso ideologico e corruzione.
«Appalti truccati» anche per lavori a San Vittore e Opera
Le presunte gare truccate, in cambio di mazzette, sui lavori nelle carceri riguardano sei penitenziari, ossia San Vittore e Opera a Milano e poi ancora quelli di Pavia, Como, Brescia e Monza. È quanto emerge dall’inchiesta della Gdf e della Procura di Milano. I bandi pilotati al centro delle indagini, dunque, riguardano solo carceri lombarde, al momento, e non anche venete, come scritto in precedenza. Le acquisizioni di documenti da parte delle Fiamme Gialle sono in corso negli uffici del Provveditorato regionale per la Lombardia-Dipartimento per l’amministrazione penitenziaria, che si trovano nei pressi di San Vittore. Da quanto si è saputo, il valore delle presunte gare pilotate, in cambio di tangenti, sarebbe almeno di diverse centinaia di migliaia di euro. Il Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf di Milano, nelle indagini della Procura diretta da Marcello Viola, oltre a perquisire i tre indagati con sequestri di dispositivi informatici e telefoni, sta acquisendo negli uffici del Provveditorato lombardo del Dap del Ministero della Giustizia tutti i bandi per le opere che sono al centro dell’inchiesta. Si tratta di acquisizioni in quegli uffici e non di perquisizioni.
Pm: «appalti carceri truccati con regali, pranzi e collusioni»
Gli appalti sui lavori pubblici in sei carceri lombarde, tra cui San Vittore e Opera, una decina di gare in tutto, al centro dell’inchiesta della Procura e della Gdf di Milano, sarebbero stati truccati «con doni, promesse o collusioni» per Michele Caliendo, ingegnere e «funzionario tecnico» della sezione edilizia penitenziaria del Provveditorato regionale per la Lombardia – Dipartimento per l’amministrazione penitenziaria, che rivestiva l’incarico «di volta in volta» di «direttore dei lavori e coordinatore sicurezza in fase esecutiva». Emerge dal decreto di perquisizione, firmato dalle pm Serafini e Cavalleri, nel quale viene spiegato che quei lavori, tra 2021 e 2024, venivano «affidati sempre alle medesime imprese», ossia Edil Piazzatorre srl, Elcotem Impianti srl e Edilimpianti srl, con il «ricorso sistematico e in via esclusiva all’affidamento diretto o a procedure semplificate» o «negoziate» per «eliminare del tutto» o «limitare» la «libera presentazione di offerte» da parte di altre imprese. Come si legge ancora, le indagini sarebbero nate dopo una mail arrivata, il 29 marzo 2024, alla segreteria del Provveditorato regionale in cui «si denunciava» la condotta dell’ingegnere e le sue «onerose richieste». I «pranzi e i regali offerti» a lui non sarebbero stati «sufficienti a “chiudere un lavoro così semplice”». Caliendo risulta indagato nel decreto per turbativa e per falso, reato contestato anche agli altri due indagati. Nell’inchiesta, però, c’è anche l’ipotesi di corruzione. (Ansa)
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