Soriano, lo sfogo sui social del vicesindaco
Parole durissime affidate ad un paio di stories apparse sugli stati di WhatsApp. Poi la precisazione

VIBO VALENTIA L’arrivo della commissione d’accesso agli atti al Comune di Soriano ha scombussolato il paese. Ma ad attirare l’attenzione nel pomeriggio è stato lo sfogo attraverso le stories di WhatsApp da parte del vicesindaco che, solo in un secondo momento, ha definito i contorni della vicenda.
Lo sfogo
Francesco Alessandria nella prima storia, scrive: «Soriano è un paese che ci sà fare, che lavora con tanta onestà e caparbietà». E ancora: «I Sorianesi hanno delle peculiarità invidiabili, acquisite nei secoli di commercio, di intraprendenza, di istinto. Qualità che ci contraddistinguono. Sempre. Ovunque. Per questo guardato con rispetto ed ammirazione. Ma troppo spesso, ahimè, denigrato da chi vorrebbe avere il potere ed il controllo di tutto e su tutto. Da chi vorrebbe imporsi ma non può. Non c’è la fa (non ce la fa ndr)». Alessandria continua, poi, con il proprio sfogo social: «Per questo, essendo debole, frustrato/a, messo/a in secondo piano, passa al contrattacco con la diffamazione, la cattiveria. Solo questo conosce, ahimè. Ed ancora l’odio, la rabbia e getta fango su tutto. Ma Soriano e come l’oro: luce pure nella….».
E conclude in una seconda storia sempre pubblicata su Instagram: «Ma Soriano e come l’oro: luce pure nella …… (fango). Lo spirito “libero” dei Sorianesi è indomabile. È non permetterà mai a nessuno/a di sottometterlo. Soriano non ha mai avuto e mai avrà un dittatore. Nè uomo. Tanto meno donna!!!!!!!!!!».
Poco dopo è arrivata la replica di Alessandria che ha precisato:
«Vorrei sottolineare con forza e determinazione che la mia persona come cittadino prima e come amministratore dopo è sempre stata e sempre sarà dalla parte della legalità e nel rispetto assoluto degli organi competenti. Preciso che quanto insinuato nell’ articolo sopra menzionato si riferisce solo ed esclusivamente in replica a quanto falsamente affermato dalla presidente della Pro Loco di Soriano. Dove, appunto ci lasciava indicandoci come dittatori. Ribadisco che tutto quello da me esplicitato nulla e ripeto nulla ha a che vedere con l’insediamento della Commissione di accesso presso il nostro Comune, alla quale abbiamo già fornito ampia e totale collaborazione».
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