Chiagne e fotte con un occhio solo
Ci vuole molto coraggio e tanta faccia tosta a spendere parole positive, in questo preciso momento, nei confronti del Pd e della sua segretaria Elly Schlein. Specie in Calabria dove le faide sembrano…

Ci vuole molto coraggio e tanta faccia tosta a spendere parole positive, in questo preciso momento, nei confronti del Pd e della sua segretaria Elly Schlein. Specie in Calabria dove le faide sembrano particolarmente aguzze e ripetitive, quasi ancestrali. E, tuttavia, se facciamo paragoni, a 180 gradi, a destra come a sinistra, l’erba del vicino non è poi così verde come si vuol far credere. I dem nostrani sono gli unici in Italia, e forse nel mondo, ad avere uno straccio di regole. Uno statuto capestro, il loro, che, quasi sempre, o si applica male e a sproposito o si non applica affatto; norme sprecate per questi tempi. Verrebbe da dire: se Sparta piange, Atene non ride.
Ma come fanno gli altri? Probabilmente con la cooptazione oppure fanno finta di niente. I congressi di partito sono questi sconosciuti. Al loro posto si fanno, appunto, le cooptazioni, le nomine ad personam con molto utilizzo della parentela. A Colle Oppio ne sanno qualcosa. Cooptare è l’arte o il marchingegno per mettere in un determinato posto qualcuno piuttosto che qualche altro, secondo i desiderata del decisore di turno, senza rendere (apparentemente) conto a nessuno. A destra, ma anche a sinistra; a sinistra del Pd s’intende. In altre parole: chi nomina chi?
E, d’altra parte, ci sarà una ragione per cui la sinistra perde in ogni angolo del mondo. Se è vero ciò, perché Elly Schlein dovrebbe rappresentare l’eccezione? Ci troviamo di fronte a, come dice Arturo Parisi, «una torsione identitaria» oppure a una deriva irreversibile? Ah saperlo! Al momento, per restare in Italia, qualcosa si muove sull’ala centrista degli anti-meloniani. Si fa vedere, per esempio, la “Rete civica solidale” di Marco Tarquinio, già direttore di “Avvenire”, oppure il fronte civico che si muove intorno a Ernesto Maria Ruffini, ex direttore dell’Agenzia delle Entrate. O gli ultimi nati: i “Drin Drin” dell’economista Michele Boldrin e dell’imprenditore Alberto Forchielli. E, per non farsi mancare niente, Stefano Folli segnala il libro di Pino Pisicchio, “L’ossessione del centro” (Rubbettino, 2025). A Napoli dicono: “chiagne e fotte”. In ogni caso assistiamo a un atteggiamento supercritico nei confronti del Pd e della sua segretaria Schlein che ricorda un modo di dire e di fare molto gesuitico: quello di “piangere con un occhio solo”. Quest’ultima espressione figurata che finge dolore o commozione o che mostra una reazione emotiva che non è del tutto genuina.
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