«Inserire il nome di Diego Tajani nella toponomastica di Reggio Emilia e Cutro»
La proposta del Centro studi e ricerche Diego Tajani che interviene nel dibattito aperto dalle parole dell’ex prefetto De Miro

LAMEZIA TERME «Il Centro studi e ricerche Diego Tajani non può esimersi dall’intervenire nel dibattito sollevato dalle affermazioni dell’ex prefetta Antonella De Miro che ha invitato il Comune di Reggio Emilia a riflettere sulla possibilità di sostituire il nome della grande arteria di collegamento intitolata alla Città di Cutro con quello di “viale Reggio Emilia, Città libera da tutte le mafie”». Lo scrive il Centro studi Diego Tajani in una nota con riferimento alla polemica raccontata dal Corriere della Calabria nei giorni scorsi. «La nostra associazione – prosegue la nota – è da anni impegnata in un percorso di promozione della ricerca storiografica sulla figura di Diego Tajani, magistrato e parlamentare nato a Cutro che fu un antesignano della lotta alla mafia. L’associazione è impegnata anche nella diffusione della cultura della legalità attraverso l’organizzazione di convegni e dibattiti che hanno visto la partecipazione di alcuni tra i più profondi conoscitori del fenomeno mafioso e di magistrati tra i più esposti nella lotta al crimine organizzato. All’ex prefetto De Miro va senz’altro il merito di aver svolto un importantissimo lavoro di contrasto all’infiltrazione della ‘ndrangheta nell’economia emiliana attraverso l’emanazione di numerosi provvedimenti interdittivi contro le imprese di riferimento della cosca Grande Aracri di Cutro. Lo conferma anche quanto emerso dal maxi processo Aemilia, il più grande per numero di imputati mai celebrato contro le mafie in Nord Italia. Al centro del processo l’articolazione al Nord della cosca che era stata capace di “colonizzare” le attività economiche di una delle aree più produttive del Paese. Il Centro studi e ricerche Diego Tajani ritiene, però, che, eliminando il nome di Cutro dalla toponomastica reggiana, si compierebbe un’equazione pericolosa: cutrese uguale mafioso. Reggio Emilia, oltre ad essere l’epicentro di una delle cosche più potenti della ‘ndrangheta, è da decenni meta di emigrazione di una comunità, quella di Cutro, che nella sua gran parte è onesta e laboriosa. Una comunità che soffre nel vedere accostato il nome della propria città esclusivamente alla ‘ndrangheta. Ecco perché il Centro studi e ricerche Diego Tajani è impegnato da anni nel tentativo di rinsaldare i legami tra le due comunità, quella cutrese e quella emiliana, all’insegna di un valore comune come quello della legalità e della lotta alla mafia. Due comunità legate storicamente dai valori del lavoro dello sviluppo e che devono riprendere a collaborare facendo fronte comune contro la criminalità organizzata. L’associazione invita semmai le amministrazioni comunali di Reggio Emilia e Cutro a riflettere sull’opportunità di inserire il nome di Diego Tajani nella toponomastica. In particolare, Reggio Emilia potrebbe precisare, nel viale intitolato a Cutro, che Cutro è “la città di Diego Tajani, protagonista della lotta alla mafia”. Analogamente, il Comune di Cutro potrebbe inserire la stessa definizione nei cartelli all’ingresso della città. Una scelta che avrebbe un valore simbolico importante oltre a testimoniare l’attualità di una figura come quella di Diego Tajani, tra i primi a cogliere che le mafie sono una patologia del potere e vivono di contiguità e connivenze».
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