«Nel sequestro Sgarella riscatto di 45 miliardi di lire diviso tra ‘ndrangheta e Servizi deviati»

LAMEZIA TERME Nell’ambito del sequestro di Alessandra Sgarella, rapita a Milano l’11 dicembre 1997 e rilasciata in Calabria il 4 settembre 1998, ci sarebbe stato un riscatto di 45 miliardi alla ‘ndrangheta e ad apparati deviati dello Stato. A riferirlo è “Il Fatto Quotidiano” che cita una intercettazione del Ros dei carabinieri ad Annunziatino Romeo e Pasquale Barbaro, presunti boss della ‘ndrangheta di Platì arrestati successivamente per una tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso nell’indagine “Equalize”. Secondo quanto scrive “Il Fatto Quotidiano” i due a un certo punto «chiacchiera dopo chiacchiera svelano verità nascoste su quel rapimento, confermando in modo clamoroso l’esistenza di una “zona grigia” già emersa all’epoca e che sottintende alla trattativa tra Stato e ndrangheta, con una parte del riscatto finito ai servizi segreti deviati. In ordine dunque ecco le verità dei boss oggi: il riscatto fu nove volte più alto alto dei 5 miliardi di lire mai confermati e quel denaro fu diviso tra pezzi dello Stato e boss della ‘ndrangheta che trattarono per la liberazione in cambio di assoluzioni concesse dalla magistratura». “Il Fatto Quotidiano” sostiene infine che ora, dopo 28 anni, la Procura di Milano sta valutando se riaprire le indagini su quel sequestro considerato uno dei tanti misteri d’Italia. (redazione@corrierecal.it) (Foto Ansa)

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