Duro colpo al gioco d’azzardo da Reggio a Vibo: sanzioni per oltre 3,8 milioni
In campo la Guardia di Finanza insieme all’Adm, Polizia e Carabinieri. Controllati 51 esercizi

GIOIA TAURO Funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli della Calabria (Adm), con il supporto dell’Ufficio Antifrode regionale, in sinergica collaborazione con la Guardia di Finanza, la Polizia di Stato, e i Carabinieri hanno effettuato un’importante operazione di controllo nel settore dei giochi nelle province di Reggio Calabria e di Vibo Valentia nell’ambito delle attività del Comitato per Prevenzione e Repressione del Gioco Illegale, la Sicurezza del Gioco e la Tutela dei minori (Co.PRe.G.I.).
I numeri
I controlli hanno coinvolto 51 esercizi commerciali dislocati nelle province di Reggio Calabria e di Vibo Valentia, nel corso dei quali sono stati complessivamente sottoposti a sequestro 76 apparecchi di gioco e denunciati alla Procura della Repubblica di Reggio Calabria 4 soggetti per esercizio abusivo di attività di scommessa con violazione della legge, nonché per frode informatica, avendo utilizzato apparecchi da intrattenimento non conformi alle prescrizioni normative, al fine di evadere imposta. Nello specifico la gran parte delle apparecchiature risultate alterate presentavano una seconda scheda (cosiddetto clone) che, bypassando la scheda regolarmente autorizzata da ADM, permetteva di non inoltrare o inoltrare solo dati parziali al sistema telematico dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. In tal modo le giocate venivano totalmente alterare con il venir meno del sistema di garanzia a tutela dei giocatori e con elusione della corretta trasmissione dei dati a danno dell’Erario.
Sanzioni milionarie
Gli Uffici in questione provvederanno al recupero dell’imposta evasa ed eleveranno le sanzioni amministrative previste del TULPS, stabilite da 5.000 a 50.000 euro per ciascun apparecchio rinvenuto, per un ammontare di oltre 3.800.000 euro, oltre alla chiusura da trenta a sessanta giorni degli esercizi presso i quali sono stati rinvenuti gli apparecchi di gioco manomessi. Inoltre, è stato scoperto un punto non autorizzato alla raccolta scommesse per un concessionario estero, privo di concessione ad operare in Italia. (redazione@corrierecal.it)
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