Inchiesta alla Dulbecco, si avvicina il Riesame di Bruni: primario in corsia all’Annunziata di Cosenza
Le accuse mosse al professionista, oggi in servizio all’Ao di Cosenza, dalla procura di Catanzaro. La difesa prepara la memoria

CATANZARO Si discuterà il prossimo 23 luglio il Riesame legato alla posizione del dottore Andrea Bruni: 38enne coinvolto nell’indagine della procura di Catanzaro che riguarda il policlinico universitario Mater Domini. Il professionista è accusato di truffa, secondo l’accusa – infatti – avrebbe svolto attività professionale in strutture sanitarie private senza la necessaria autorizzazione e in presunta violazione del contratto esclusivo stipulato con l’ospedale. Il gip, nei suoi confronti, ha anche disposto il sequestro di oltre 62mila euro: cifra che rappresenterebbe i compensi ottenuti per l’attività libero-professionale contestata dalla procura.
In particolare, il dottore – all’epoca dei fatti contestati – era titolare di un rapporto dì pubblico impiego di natura subordinata con l’Università Magna Grecia di Catanzaro (ricercatore e Professore associato) a tempo pieno e a tempo determinato, attivato assistenzialmente all’Azienda Ospedaliera Universitaria Mater Domini.
L’indagato è accusato anche di falsità ideologica. I fatti contestati riguardano la certificazione attestante il possesso dei requisiti necessari ad ottenere l’iscrizione alla Scuola di Specializzazione. Nel documento, Bruni avrebbe attestato «falsamente l’insussistenza di situazioni di incompatibilità con quanto previsto dal contratto di formazione». Spetterà alla difesa, rappresentata dall’avvocato Enrico Morcavallo, presentare una robusta documentazione dimostrando l’estraneità del proprio assistito. Bruni, è attualmente in servizio all’Azienda ospedaliera di Cosenza dove guida – a seguito di recente nomina – l’Uoc di Anestesia e Rianimazione dell’ospedale Annunziata. (f.b.)
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