«Assemblea Pd illegittima, si vuole gestire il partito come proprietà privata»
La mozione Le Fosse ancora dura dopo l’assemblea di ieri: «Un partito letteralmente spaccato a metà»

COSENZA «La proclamazione del segretario Lettieri è avvenuta in una assemblea provinciale illegittima, perché convocata in maniera irregolare e in assenza del numero legale dei suoi componenti». Lo scrive la mozione “Le Fosse”, dopo la prima assemblea del Pd cosentino post congresso avvenuta ieri, preannunciando la convocazione di una riunione per venerdì 18 luglio. «Oltre – continua la nota – ai delegati della mozione “Le Fosse” risultavano assenti anche una parte di quelli che hanno sostenuto Lettieri. Con la riunione di ieri si è voluto forzare per rappresentare un partito letteralmente spaccato a metà. Non è solo la gestione di un congresso a preoccupare. È l’idea stessa di democrazia interna, di pluralismo, di rispetto delle regole e dei militanti che è stata calpestata».
«Una delle fasi più buie del Pd cosentino»
«Il Partito Democratico della provincia di Cosenza – si legge – ha vissuto in queste settimane una delle sue fasi più buie. Un congresso segnato da irregolarità mai sanate, da ricorsi ancora pendenti e da una gestione opacissima, culminata in un’assemblea provinciale convocata in modo illegittimo. Di fronte ad un esito congressuale che ha sancito la realtà di un partito diviso in due metà, sarebbe dovuta partire una riflessione condivisa, non una forzatura autoritaria. Chi pensa di avere vinto, un congresso con ricorsi ancora pendenti e comunque per una manciata di voti, in un contesto pieno di ombre, si è invece affrettato a gestire tutto come se nulla fosse, ignorando ogni pur minimo richiamo all’unità, alla trasparenza, alla responsabilità non solo nei confronti della nostra mozione ma a questo punto verso l’intero partito. Quanto è emerso ieri è tutt’altro che una condizione di rilancio della presenza del PD in provincia di Cosenza».
Il comportamento attendista del Pd regionale
«Quella di ieri è stata una assemblea dove la presunzione della autosufficienza di chi pensa di aver vinto il congresso è divenuta il vero fattore distruttivo del partito.
In presenza di questa situazione, ancora più grave è il comportamento attendista e salomonico della direzione regionale del partito, che a fronte di forzature evidenti e di una rottura politica senza precedenti, ha scelto finora di non intervenire con chiarezza, contribuendo di fatto a legittimare un esito contestato e a lasciare irrisolti questioni etico-politiche che rischiano di compromettere la credibilità e l’immagine del Pd non solo cosentino ma dell’intera Calabria. Tutto questo avviene mentre fuori dalle stanze del partito si agita una fase politica delicatissima».
«La Calabria ha bisogno di un Pd forte»
«La Calabria ha bisogno di un Pd forte, coeso, capace di essere credibile alternativa a un centrodestra regionale, travolto da inchieste giudiziarie e inadeguatezze di governo. Le sfide che abbiamo di fronte, dal rilancio della sanità pubblica al contrasto all’emigrazione giovanile, dalla questione ambientale alla necessità di una vera agenda per il lavoro, richiederebbero ben altro spirito unitario e ben altra qualità politica. Invece si preferisce blindare e gestire il partito come una proprietà privata». L’assemblea convocata per venerdì prossimo a Cosenza vedrà la partecipazione dei delegati eletti in rappresentanza della mozione, dirigenti e amministratori che si riconoscono nel progetto “Riparte da Noi”, per valutare insieme il quadro politico e organizzativo e decidere le prossime iniziative.
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