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‘Ndrangheta, maxi sequestro da 3 milioni: 32 indagati nel Milanese – VIDEO

L’organizzazione usava fatture false e cooperative per evadere il fisco e riciclare denaro

Pubblicato il: 16/07/2025 – 12:13
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‘Ndrangheta, maxi sequestro da 3 milioni: 32 indagati nel Milanese – VIDEO

MILANO La guardia di finanza ha sequestrato beni per un valore di circa tre milioni di euro nel corso di oltre trenta perquisizioni a carico di società appartenenti a un’organizzazione criminale, composta da soggetti calabresi vicini a diverse cosche della ‘ndrangheta, dedita al traffico di sostanze stupefacenti. Al termine di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Milano, i finanzieri della compagnia di Cernusco Lombardone hanno notificato 32 soggetti indagati per associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati tributari, in particolare utilizzo e emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, omessa dichiarazione, occultamento e distruzione di documenti contabili, riciclaggio. Le indagini eseguite dalle Fiamme Gialle cernuschesi hanno consentito di delineare l’esistenza di due gruppi criminali dediti alla commissione di reati tributari, il primo operante tra le province di Lecco e Bergamo e il secondo in quella di Milano. Il primo gruppo aveva costituito società di comodo nel settore pubblicitario. Il loro compito era quello di emettere fatture per operazioni “oggettivamente” inesistenti in favore di clienti i quali, una volta effettuato il pagamento, ottenevano la restituzione della somma di denaro in contanti, decurtata, oltre dell’iva, anche di una percentuale dovuta all’organizzazione che si aggirava attorno al 10%, quale pagamento per il servizio reso. I proventi degli illeciti venivano poi trasferiti, mediante bonifici, ad altri soggetti, sempre facenti parte della compagine criminale, i quali provvedevano al prelievo in contante del denaro per il successivo reimpiego da parte dell’organizzazione. Il secondo gruppo aveva creato numerose società cooperative al fine di fornire illecitamente “lavoratori” alle imprese committenti. In particolare, le cooperative – avvalendosi di fatture false emesse da società cartiere riconducibili agli indagati per neutralizzare l’imposta da versare – mascheravano, attraverso finti contratti d’appalto per prestazioni di servizi, somministrazioni irregolari di manodopera a favore dei committenti, al solo scopo di interporsi tra i lavoratori e le aziende per cui lavoravano, lucrando sul mancato pagamento delle imposte (dirette ed indirette), delle ritenute da lavoro dipendente e dei contributi previdenziali ed assicurativi. Sono risultati oltre 15 milioni di euro in fatture emesse per operazioni inesistenti, con un’evasione delle relative imposte (Iva e Ires) per circa 5,3 milioni di euro. Gli elementi rilevati dai finanzieri hanno consentito alla Procura meneghina di avanzare una richiesta di sequestro di beni per equivalente, al fine di inibire il consolidamento del vantaggio economico derivante dalla presunta evasione. Il gip di Milano ha emesso un decreto di sequestro preventivo dei beni nella disponibilità delle 13 società coinvolte e, in subordine, dei suoi amministratori. Le Fiamme Gialle hanno dato corso ad oltre 30 perquisizioni presso le società e i soggetti indagati e al sequestro dei beni per equivalente, per un valore complessivo di circa 3 milioni di euro, pari al profitto dei reati accertati.

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