Crotone contro il racket con l’iniziativa “Io non ci sto”. «La legalità si costruisce tutti insieme»
Presenti il questore Panvino, il procuratore Guarascio, i rappresentanti di Confartigianato, Uil e Ancos

CROTONE Un’iniziativa per abbattere il muro di omertà che aleggia in una città che non del tutto si è liberata dal fenomeno mafioso. Questo lo scopo di “Io non ci sto”, presentata nella questura di Crotone. L’iniziativa s’inserisce in una più ampia campagna per la legalità, voluta dal questore di Crotone, Renato Panvino, e sostenuta dal Procuratore della Repubblica, Domenico Guarascio, insieme ai rappresentanti di Confartigianato, Uil e Ancos. Si tratta delle linee guida rivolte agli imprenditori aderenti alla Confartigianato, che nelle loro aziende esporranno un adesivo con la scritta “Io non ci sto – No al Pizzo, No alla Mafia”.
«Necessario fare rete»
«Il fine – ha detto il questore Panvino – è sfidare tutti questi “sgherri” al servizio dei mafiosi che pensano di condizionare le persone. La necessità di fare rete perché la legalità non si ha soltanto con le azioni repressive ma soprattutto con le azioni della collettività. Non bisogna non lasciare solo chi denuncia, ma riempire i negozi che mostrano questo adesivo. Chi firma questo patto giura di denunciare chi chiede il pizzo». «Penso che questa iniziativa – ha detto il prefetto Franca Ferraro – sia un passo di una strada che porterà questa comunità in un luogo più soleggiato senza venti di criminalità e fuorvianti». Il procuratore Guarascio ha sottolineato «quanto sia fondamentale fare rete per affrontare il fenomeno del racket. In Calabria manca una coscienza collettiva su questi fatti. Gli imprenditori fanno fatica a denunciare e la rete di cui parliamo non esiste. Manca una cultura di prossimità e chiunque denuncia viene lasciato solo. Denunciate e non sarete soli». Il presidente di Confartigianato, Francesco Pellegrini, ha detto che «il questore ha chiamato alla responsabilità le associazioni datoriali, sindacali e la scuola, in un percorso che è iniziato sin dal suo insediamento. Dopo un incontro con il questore è nata questa idea per la quale Confartigianato attiverà dei servizi di ascolto per gli imprenditori». Secondo il segretario generale della Uil Calabria, Maria Elena Senese, «voler fare rete in un territorio come il nostro è difficile, ma la legalità si costruisce tutti insieme. Proviamo con la Questura ad incidere sul territorio».