Villa Leonida Repaci rinasce e diventa polo culturale di riferimento a Palmi
A 40 anni dalla morte del noto scrittore, la sua casa in località Pietrosa è stata riqualificata e riaperta grazie al progetto “La Raffica”

PALMI Quarant’anni fa moriva Leonida Repaci, ideatore del premio letterario “Viareggio” e sicuramente tra i più importanti pensatori e scrittori calabresi, se non addirittura italiani. Per rendere omaggio alla sua penna e alla sua memoria, dunque, quale migliore iniziativa di quella avvenuta ieri a Villa Pietrosa, la sua casa di Palmi, in provincia di Reggio Calabria. Per realizzare il sogno che Repaci perseguiva, ovvero rendere il luogo un polo culturale immerso nella natura, tra scorci mozzafiato e vista panoramica sulla Sicilia e le Isole Eolie, infatti, la villa in cui abitò con la moglie Albertina è rinata ed è stata restituita alla collettività grazie al progetto di “La Raffica”, un gruppo guidato dalla capofila SRC – Scuola di Recitazione della Calabria e composto anche dall’Associazione Prometeus e l’Azienda Agricola Natale Princi. Obiettivo trasformare la Pietrosa in un centro culturale aperto, vivo e radicato nel territorio attraverso eventi, salotti letterari, laboratori, percorsi naturalistici, attività formative e mostre, dopo anni di incuria e abbandono. Al taglio del nastro e all’inaugurazione della Casa Museo Leonida Repaci, di fronte a una nutrita cornice di pubblico, hanno preso parte, oltre agli ideatori del progetto, numerose autorità militari, religiose e politiche, tra cui il sindaco di Palmi, Giuseppe Ranuccio, e il Consigliere Regionale Giuseppe Mattiani.
«Villa Repaci deve diventare un attrattore turistico e culturale»
Estremamente soddisfatto il primo cittadino palmese, Giuseppe Ranuccio, che fin dall’inizio della sua avventura politica a Palazzo San Nicola, sede del Comune, ha avuto come desiderio quello di riqualificare Villa Repaci: «Ritengo che sia una giornata storica per la città intera, per la Calabria intera, che si riappropriano di un polo culturale efficiente e, finalmente, adeguatamente gestito e valorizzato, il tutto grazie alla straordinaria alla sinergia che abbiamo messo in campo con l’associazione Prometeus, con Natale Princi e con la SRC di Walter Cordopatri. Oggi – sottolinea Ranuccio – si apre una nuova pagina di cultura, recuperiamo un “debito” che avevamo con Leonida Repaci, perché sono convinto che la sua eredità culturale, politica e artistica sia sicuramente un pezzo di storia, che traccia anche quella che deve essere la linea di sviluppo futuro per la nostra città e per la Calabria tutta». Per promuovere in maniera efficace il territorio, tuttavia, serve invogliare la cittadinanza a recarsi a Villa Repaci e intervenire su tutta l’area circostante: «Questo luogo deve diventare un attrattore culturale e turistico, peraltro a questa iniziativa fa seguito un’ottima notizia: ci siamo aggiudicati – annuncia il sindaco – un finanziamento di ben 200mila euro, fondi europei, per il rifacimento della strada che parte dalla Stazione e conduce a Villa Repaci. Il progetto è già pronto, una bellissima coincidenza – evidenzia Ranuccio – che ci consente di intervenire anche sulle infrastrutture, così da permettere a tutti i cittadini di fruire al meglio di questi poli culturali».
Una “raffica” di eventi in arrivo: le parole degli ideatori del progetto
Il sogno di Repaci si è concretizzato grazie al lavoro della rete “La Raffica”, nome ispirato all’omonima opera giovanile dello scrittore palmese. Tra i fautori del progetto Natale Princi, a capo dell’omonima azienda agricola che si è occupata della cura del verde e dell’aspetto naturalistico dietro Villa Pietrosa, e Saverio Petitto, presidente di Prometeus, associazione ormai da tempo impegnata nella riqualificazione dei monumenti a Palmi: «Abbiamo vinto un bando indetto dal Comune e per oltre un anno e mezzo ci siamo messi all’opera per la ristrutturazione di questa dimora, che è un qualcosa di storico per Palmi. Purtroppo – aggiunge – una figura identitaria come quella di Repaci è stata trascurata, la sua Villa prima di oggi era un rudere, una cosa vergognosa, ma noi abbiamo riqualificato questo luogo, abbiamo fatto un museo, indetto un concorso artistico, installato dei quadri presi dalla Casa della Cultura a lui dedicata. In sintesi, abbiamo restituito a Repaci la dignità che meritava». Importantissimo il contributo della SRC e del suo fondatore Walter Cordopatri: «Siamo profondamente orgogliosi come gruppo “La Raffica”, ci occuperemo di questo posto che negli ultimi anni è stato un po’ abbandonato e cercheremo di valorizzarlo. Si tratta di un paradiso che hanno voluto con tutte le loro forze il maestro Repaci e sua moglie Albertina, un luogo incantevole dove sorgeranno eventi di ogni genere, soprattutto artistici, sociali e culturali». Oltre all’inaugurazione della Casa Museo, c’è stata l’apertura della “Casa del Custode”, dove si terranno caffè letterari, attività di ristoro e di degustazione, che sarà seguita a breve da quella del nuovo “Casello ferroviario”. Insomma, «vogliamo costruire una grande rete sociale e culturale per realizzare eventi “a raffica”, proprio come recita il nome del nostro gruppo, ispirato dall’opera del grande maestro Repaci», conclude Cordopatri.
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